mercoledì, gennaio 24, 2007

...COME E' ATTUALE CALAMANDREI !


«L’avvocatura si presenta come la professione ideale, alla quale porta una larga via senza asperità e senza svolte, che le Facoltà Giuridiche e i Consigli dell’Ordine a gara spianano e infiorano in onore delle gaie schiere di spensierati che si avventurano cantando, ma quando, alla fine del viaggio, i gaudenti giungono alla meta che la strada prometteva così amena, allora soltanto comprendono tutta la fallacia di quelle promesse, tutta la raffinata crudeltà di quelle lusinghe … In verità gran parte dei giovani che lo Stato, con tanta indulgente generosità, accompagna sino alla soglia dell’avvocatura, non hanno altra via per vivere, quando si trovano senza guida e senza appoggi nella accanita lotta professionale, respinti dai colleghi più anziani e sprovvisti di mezzi per crearsi uno Studio, che quella di diventar disonesti; e il vero responsabile della decadenza morale e intellettuale delle professioni è così questo Stato ciarlatano, il quale, come se il Paese avesse gran bisogni di avvocati, continua a gridare, di sulla porta del baraccone alla folla che vuol divertirsi. “Avanti, avanti, chi vuol diventar avvocato? Entrino, o signori, che la spesa è poca e il divertimento è grande!”» (P. CALAMANDREI, Troppi avvocati, Firenze 1921, ristampa anastatica Bologna 2006, p. 162).

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