domenica, marzo 11, 2007

Consiglio di lettura: "La fattoria degli animali".




Un libro dal grandissimo spessore e che consigliamo a tutti, senza riserve.

Questo romanzo, breve, conciso, dal linguaggio semplice e scorrevole, costituisce un monito alle nefandezze del totalitarismo, dell’incomprensione, dell’intolleranza.

E’ stato riconosciuto come una denigrazione del regime totalitario sovietico ma, dal mio punto di vista, va sicuramente oltre.

Parla delle illusioni di libertà, di utopia, di comprensione, e di come queste siano distrutte dalla brama di potere, di comodità, di agi e di denaro.

E’ una favola, una favola che è anche allegoria, metafora dell’utopia che si traduce in sordida realtà quando è realizzata da uomini per loro natura gretti e materialisti.

E’ un romanzo che parla al cuore delle persone, dal forte significato allusivo, che unisce ricchezza di tematiche ad uno stile ponderato nella sua semplicità, e fluente nella proposizione.

La storia è nota.

Un gruppo di animali domestici si sono stancati di essere al servizio dei padroni, di essere sfruttati, massacrati di lavoro, e infine mangiati dagli umani.

Cosa fanno? Semplice, decidono di diventare loro i capi della fattoria: la prima fattoria gestita da animali.

Sembra che tutti gli animali vadano così d'amore e d'accordo, in fraterna collaborazione, senonché, purtroppo, i maiali incominciano a fare i capi. E se le leggi della fattoria erano all'inizio: "Tutti gli animali sono uguali", ora diventano: "Tutti gli animali sono uguali, ma ce ne sono di più uguali degli altri (e questi sono i maiali)".

Alla fine, i maiali affermano il loro dominio e non fanno altro che essere come i vecchi padroni umani, che mangiano gli animali, combattono l'affermazione dei singoli, sopprimono nel sangue i dissenzienti.




"Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente quelle cose che non vogliono sentire". George Orwell

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