venerdì, aprile 13, 2007

Non vogliamo essere illusi.



Il fatto che il Senato abbia iniziato a esaminare, seppure in maniera informale, i testi dei disegni di legge di riforma della professione forense riconoscendone la specificità, è certamente positivo.

Ma non illudiamoci: questo non vuol dire che i nostri problemi sono risolti. In un momento in cui la volontà della maggioranza, in materia, è abbastanza ondivaga, e non si riesce a capire se effettivamente si voglia proseguire sul percorso della riforma unitaria delle professioni o se esista una reale consistenza la prospettiva di una specificità della professione di avvocato questo fatto potrebbe essere pericoloso per l’unità delle forze professionali.

Potrebbe essere solo un tentativo di creare delle spaccature in un fronte che, ad oggi appare abbastanza unito. Nell’arco dello scorso anno e dei primi mesi del 2007 la compattezza interprofessionale ha rappresentato una grande e inaspettata novità nel panorama sociale del nostro Paese.

Le cifre dell’adesione alla manifestazioni promosse per protestare contro il Governo parlano da sole: i 50 mila in piazza il 12 ottobre non possono essere dimenticati.

Mi piacerebbe quindi di capire se effettivamente c’è una volontà politica di andare avanti e riconoscere la diversità specifica della nostra professione o se si tratta semplicemente di un diversivo.

Se fosse una strada seria la nostra specificità potrebbe avvenire anche nel disegno di legge generale di riforma. Altrimenti si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di illudere gli avvocati italiani.

Michelina Grillo (Presidente Oua)

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