mercoledì, giugno 20, 2007

Riforma Ordinamento Giudiziario: al Senato accordo improbabile, si pensa alla fiducia.

Dopo le ipotesi circolate nei giorni scorsi, la strada di un compromesso bipartisan sulla riforma dell'ordinamento giudiziario sembra tramontare, lasciando invece intravedere l'ennesimo muro contro muro dagli incertissimi esiti, visti i notori numeri di cui dispone la maggioranza al Senato. "Non credo che la fiducia sia inevitabile, ma è probabile", ha affermato al termine della giornata il sottosegretario alla Giustizia Luigi Scotti, ma a lasciare intuire tale prospettiva è stato, in precedenza, lo sviluppo del dibattito sul ddl Mastella nel comitato ristretto della commissione Giustizia di Palazzo Madama, che ha concluso oggi un primo esame degli articoli senza pervenire a un accordo sui punti sensibili del provvedimento, primi fra tutti la separazione delle funzioni e la disciplina degli avanzamenti in carriera.

Che il clima fosse cambiato rispetto alla settimana scorsa, è risultato evidente dalle dichiarazioni con le quali il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, quando la commissione era già al lavoro, aveva "aperto" le ostilità della giornata, minacciando di fatto la crisi di governo in caso di intesa tra i poli sulla politica della giustizia.

"Meglio arrivare a un voto di fiducia - ha affermato il leader dell'Italia dei Valori - con un provvedimento che è già il massimo del compromesso che si poteva raggiungere, piuttosto che arrivare a un accordo con la Cdl". Quasi suggerendo al rappresentante del governo la dichiarazione poi rilasciata qualche ora più tardi. Che la strada verso un compromesso sia oggi decisamente più tortuosa, lo attesta, sul fronte dell'opposizione, il capogruppo di Forza Italia Renato Schifani il quale, al termine della conferenza dei capigruppo che ha deciso di incardinare per l'aula il provvedimento il 3 luglio, ha affermato che "Forza Italia non ha aderito ad alcuna proposta e in commissione e in aula farà sentire la propria voce. Il comitato ristretto è il luogo del confronto. Non c'è stata nessuna adesione ad alcuna proposta, ma un confronto. Per noi - ha proseguito - vale l'applicazione della nostra riforma, ma non facciamo nessun tipo di ostruzionismo e difenderemo i pilastri concettuali della nostra riforma".

Più sfumato il punto di vista della capogruppo ulivista Anna Finocchiaro, consapevole delle insidie nascoste nell'ipotesi-fiducia, che non a caso ha replicato a Di Pietro, affermando che "il senatore Di Pietro sta al governo e noi stiamo in Parlamento e come è già accaduto per il primo stralcio di riforma dell'ordinamento giudiziario, stiamo lavorando per una soluzione condivisa che mi auguro si trovi e che ovviamente non si trovi al ribasso per quelli che sono i principi essenziali per i quali abbiamo proposto la riforma dell'ordinamento giudiziario con il ddl Mastella". Quanto al proseguimento dell'esame del Ddl il relatore Giuseppe Di Lello dovrebbe chiudere in commissione domani il testo base da portare in aula a inizio luglio. Nel frattempo, per la serata di domani è prevista una riunione dei responsabili Giustizia del centrodestra.

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