lunedì, dicembre 03, 2007

Il Tesoro chiude 40 sedi, forse gli impiegati andranno ai tribunali.

ROMA (3 dicembre) - L’anno scorso se ne è cominciato a parlare, l’anno prossimo il progetto si dovrebbe realizzare.

La chiusura di 40 sedi periferiche del ministero dell’Economia è un pallino del ministro Tommaso Padoa-Schioppa, e ormai i contorni dell’operazione sono definiti.

C’è anche una lista di 58 province, fra le quali andranno scelte quelle da sopprimere. Sono le sedi più piccole, di cui il ministero pensa di poter fare a meno.

Oggi in ogni provincia italiana il Tesoro ha un suo distaccamento, diviso in due rami. Da una parte ci sono le “Ragionerie provinciali”, che hanno il compito di sorvegliare sulle spese delle amministrazioni pubbliche a livello locale.

Dall’altra le “Direzioni provinciali servizi vari”, che hanno il compito di raccogliere ogni mese le informazioni necessarie alla preparazione delle buste paga dei dipendenti statali presenti in provincia.

Secondo il piano del ministero, si possono chiudere gli uffici nelle province più piccole e trasferire le funzioni alle sedi delle province vicine.

Per i dipendenti però non si prevede un cambiamento di città. Tutti devono essere trasferiti in un altro ufficio all’interno della stessa provincia. Sulla loro possibile destinazione si sta ragionando, ma l’orientamento è di portare il personale negli uffici dove si offrono servizi direttamente ai cittadini. In particolare si pensa agli uffici giudiziari e alle agenzie fiscali.

Le 58 sedi candidate alla chiusura ospitano complessivamente 2.660 fra impiegati e funzionari. Quelli delle Ragionerie provinciali sono circa un migliaio, gli altri appartengono alle Direzioni provinciali.

Alla fine, fatta la scelta delle 40 sedi da chiudere, i dipendenti da trasferire saranno mille e 700.