mercoledì, gennaio 30, 2008

Mancino scopre l'acqua calda!


Avevano sempre ragione.Ogni critica loro rivolta era “delegittimazione”.

Su colpe ed errori di magistrati, Mancino, non aprì bocca neanche di fronte al caso Tortora ed alle sconcertanti carriere dei suoi persecutori togati o pentiti.

Non ha aperto bocca da Senatore, da Ministro dell’Interno, da Vicepresidente del C.S.M..

Ma ora da Vicepresidente del C.S.M. e, in una cerimonia ufficiale, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Napoli, interviene proprio su un caso “sub judice” in quella stessa sede giudiziaria.

Hanno sbagliato i magistrati che hanno messo agli arresti domiciliari Lady Mastella ed hanno iscritto il marito (Mastella sempre più sta diventando “il marito di Lady Mastella”, e sembra giusto: lui è una donna di classe) nel registro degli indagati.

In un altro momento una simile presa di posizione avrebbe comportato lo sciopero delle toghe per una settimana. Oggi solo qualche mugugno.

L’Associazione Magistrati tace, ed altri parlano di errori ed eccessi. Hanno sbagliato. Lo dice anche D’Ambrosio, ex Procuratore della Repubblica di Milano, già uomo chiave di “mani pulite”. E Borrelli dichiara di sentire l’aria del 1992, quando imperversava il suo “Pool”.

Prodi all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Cassazione, da guardasigilli interinale, diventa il signor De Lapalisse: se i magistrati per fare politica violano la legge, commettono un illecito.

Solo che sembra che la legge non impedisca ai magistrati di fare quel che gli pare. Almeno fino a ieri ed anche oggi, se lo fanno con la gente comune e non provocano la caduta di un governo, addirittura di un governo di centrosinistra. In questo caso “sbagliano”.

“Per la prima volta nella storia due magistrati hanno provocato la caduta di un governo”, ha detto Mancino.

Dimenticando che molto prima un solo magistrato, proclamando l’iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati (senza bisogno di arrestargli pure la moglie e di metterla agli arresti domiciliari) aveva ottenuto molto più facilmente lo stesso scopo.

Insomma sembra che, finalmente, non solo Mancino, ma anche quella metà del mondo politico che ha sempre difeso la magistratura specialmente quando era indifendibile (e tale si rendeva) hanno scoperto che la sovranità popolare è sottoposta al beneplacito (ed anche a qualcosa di più “costruttivo”) di procuratori e di giudici.

Per poco che duri, la sinistra dimenticherà del tutto che è stata l’invadenza e la disinvoltura (non vogliamo nominare il golpismo) della magistratura a portarla al potere. Ma chi sa se durerà.

E non è escluso che qualcuno, specialista in tecniche rianimatorie di governi e legislature, tiri fuori che, prima di andare a votare bisogna che un governo di unità nazionale provveda ad eliminare il rischio di queste interferenze giudiziarie che, poi, possono mandare tutto all’aria.

“Guarda che bisogna fa pe’ campa’”, sarebbe allora il caso di dire. E, “pe’ campa’” lo farebbero, se lo potessero.

Scritto da Mauro Mellini e Alessio Di Carlo

Tratto da: www.giustiziagiusta.info