giovedì, gennaio 24, 2008

Torna il periodico "La Giustizia".


Dopo un silenzio durato molto, torna ed è in spedizione a tutti i Colleghi, il periodico dell'Avvocatura Salernitana, ossia il glorioso giornale "La Giustizia", fondato dall'indimenticato Avv. Mario Parrilli.

Si tratta di un numero speciale, concertato con l'Ordine dei Medici di Salerno, che si propone di affrontare le scottanti tematiche della responsabilità professionale dei medici.

Proponiamo, qui di seguito, l'articolo di presentazione scritto dal Direttore Silverio Sica.

Due mondi lontani

Un quaderno speciale per gli avvocati e per i medici.

Il medico si perde nei meandri delle regole giudiziarie, quelle sostanziali che decidono della sua responsabilità e quelle processuali che ne governano l'accertamento.

L'avvocato difende delegando, ciò lasciando ai consulenti l'onere dell'intero processo.

Sbagliano entrambi: le due diverse culture, i due diversi saperi, le prassi dell'uno e dell'altro devono operare uno sforzo di integrazione e comprensione.

Così il medico deve sapere come operare nella sua attività rispettando, senza temerle, le regole della responsabilità e come difendersi per dimostrare la correttezza del suo operato.

E l'avvocato deve, a sua volta, rifiutare di sedersi comodamente sulle regole del suo mondo e sui pregevoli consulenti, lasciando il Giudice solo a dirimere un conflitto di pareri.

In sostanza, si tratta di capire e usare le rispettive "regole del gioco".

Abbiamo seguito un metodo che comprende un inquadramento generale (pregevolissimo lavoro di due magistrati, che molto hanno lavorato e lavorano sulla responsabilità professionale) poi tanti giovani colleghi, insieme ai medici specialisti delle singole branche della medicina.

Il lavoro non pretende di essere esaustivo e sicuramente si presta ad "approfondimenti" ed anche critiche.

E' nient'altro, che un parziale sussidio operativo e illustrativo nell'ambito di una materia di grande sofferenza per chi subisce l'errore del medico e per il medico che subisce l'errore e l'incomprensione della giustizia.

Nel futuro speriamo di integrare, completare e, se necessario, rifare il lavoro, ricominciando daccapo con lo stesso spirito di comprensione reciproca di due mondi lontani su cui, però, continuamente o gli uni o gli altri abitanti sono costretti ad approdare.

Avv. Silverio Sica

Direttore de “La Giustizia