giovedì, febbraio 21, 2008

L'ufficio del processo e la rideterminazione dei compensi ai magistrati onorari non entrano nel d.l. “milleproroghe”.


Tramonta definitivamente, almeno per questa legislatura agli sgoccioli, l'ufficio del processo e anche il riordino dei compensi dei giudici onorari di tribunali e i viceprocuratori.

Passa, invece, la proroga di sei mesi della reggenza degli incarichi direttivi negli uffici giudiziari, per dare il tempo al Consiglio superiore della magistratura di nominare i nuovi capi.

In commissione affari costituzionali maggioranza e opposizione non hanno trovato l'accordo per l'inserimento degli emendamenti che istituivano in ogni ufficio giudiziario il modulo organizzativo denominato ufficio del processo, aperto anche all'apporto di praticanti legali, dottorandi e specializzandi.

Dito verso anche sul riordino dei compensi dei got e vpo. Il ministero della giustizia avrebbe voluto risolvere una vecchia querelle che riguardava il pagamento delle attività diverse dalle udienze (sentenze e decreti di citazione), finora bloccati dal ministero stesso da divergenze interpretative della legge.

L'emendamento prevedeva il pagamento di 50 euro per ogni giorno di udienza e di 45 per ogni sentenza che definisce il processo, escluse quelle che incidono solo sulla competenza, e per ogni verbale di conciliazione.

Quanto ai vpo l'idea era quella di riconoscere, oltre i 50 euro a giorni di udienza, anche una indennità di 10 euro per ogni richiesta di emissione del decreto penale di condanna e di altrettanti per l'intera attività di indagine.

Attualmente i magistrati che hanno il compito di sostituire le toghe ordinarie prendono indennità di 98 euro a udienza, cumulabili fino a un massimo di due al giorno.