sabato, maggio 10, 2008

ANF: deliberato su riforma previdenza forense.


Il Consiglio Nazionale dell'ANF, tenutosi a Bologna in data 19-20 aprile 2008

UDITA

la relazione del Responsabile della macroarea sulla Previdenza Forense, in ordine alle prospettive di riforma, attualmente all’esame del Comitato dei Delegati, e la discussione che ne è seguita

RILEVA

- che deve darsi atto della necessità dell’intervento di riforma, per garantire la stabilità economica nei termini richiesti dalla legge e dagli enti preposti dalla legge alla valutazione della spesa previdenziale;

- che il progetto di riforma rappresenta un indubbio sforzo per mantenere il sistema di calcolo retributivo della pensione, seppure integrato con l’aggiunta di una pensione modulare e con l’utilizzazione di più strumenti quali, ad. es., l’accorpamento delle aliquote di rendimento, l’innalzamento dell’età pensionabile e l’aumento del contributo oggettivo al 4%;

- che, peraltro, il progetto è di evidente impatto sul reddito complessivo della categoria, soprattutto per una cospicua fascia di avvocati, in particolare giovani e donne;

- che la riforma previdenziale non può essere avulsa dalla negoziazione con il Governo sulla fiscalità generale, con una perequazione tra i maggiori costi previdenziali diretti a carico dei professionisti e l’assenza di carico della collettività, pur con la partecipazione, attraverso il gettito erariale, al sostegno degli Enti previdenziali pubblici;

ESPRIME

- preoccupazione in ordine al fatto che i principi della riforma non offrano una garanzia per il mantenimento della stabilità, pur introducendo pesanti aggravi economici e di prolungamento dell’età pensionabile, con il pericolo di dover nuovamente intervenire nel breve periodo;

- perplessità su alcune soluzioni in discussione, quali i meccanismi di disincentivazione per l’anticipazione del pensionamento di vecchiaia tra i 65 e i 70 anni, ove la percentuale di abbassamento del 5% annuo appare eccessiva e priva di coerenza sistematica, con un conseguente prevedibile elevato contenzioso;

- perplessità sulla scelta del sistema modulare, integrazione su base obbligatoria (dal 12 al 14%) e volontaria (fino al 25%) del contributo soggettivo per una pensione calcolata col metodo contributivo, che presenta, alla luce dell’esperienza attuali di altre Casse professionali, un rischio elevato di insuccesso;

- dubbi sulla possibilità che possa essere autorizzato l’aumento del contributo oggettivo dal 2% al 4%;

CONSIDERATO

- che la crescente patrimonializzazione dell’ente, come risultato economico anche del progetto di riforma, impone una particolare attenzione ai meccanismi di gestione del patrimonio, per cui si rende necessaria una competenza specifica dei delegati sia in materia previdenziale che in materia finanziaria;

- che questo risultato non è garantito dall’attuale sistema elettorale, per cui ne appare opportuna la riforma, attraverso l’introduzione, ad esempio, del sistema delle preferenze, in modo da favorire l’elezione di delegati di età diverse e con un bagaglio tecnico che consenta lo svolgimento competente dell’incarico, il cui riflesso politico è di tutta evidenza;

CHIEDE

Che vi sia un maggiore coinvolgimento dell’avvocatura, nelle scelte riguardanti la riforma, attraverso la creazione di meccanismi consultivi con le rappresentanze sindacali, ovvero tavoli di concertazione stabili,

AUSPICA

Una maggiore diffusione della cultura previdenziale, attraverso la previsione di modelli di formazione permanente in materia previdenziale e finanziaria, sia nell’ottica della preparazione dei delegati, sia nella convinzione che sia necessaria, in tutti gli avvocati, la consapevolezza dei problemi che riguardano la loro sicurezza .

A tal fine il proposito è di diffondere le già felici esperienze degli “sportelli previdenziali” di ANF in tutti i fori italiani,

DÀ MANDATO

Al direttivo dell’ANF di richiedere un incontro presso la Cassa di Previdenza, prima della alla discussione ed approvazione della riforma, al fine di manifestare tutte le perplessità evidenziate nel corso del Consiglio Nazionale e di aprire una riflessione comune sul progetto di riforma, nell’ottica di verificare la possibilità di altre soluzioni idonee ed efficaci allo scopo ed addivenire ad una riforma massimamente condivisa.

Bologna 20 aprile 2008

Il Consiglio Nazionale