mercoledì, febbraio 25, 2009

Riforma del processo civile, l’Oua ha incontrato il ministro Alfano.


Il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, e il vice presidente, Antonio Giorgino, sono stati ricevuti ieri dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
L’incontro è stato dedicato, principalmente, alla discussione sui progetti di riforma del processo civile.
L’Oua ha consegnato al ministro un documento analitico con le proprie proposte sulla materia. Oggi il progetto di legge approda in aula al Senato.
«Abbiamo ribadito al Ministro la nostra contrarietà alla formulata ipotesi di filtro per i ricorsi in Cassazione - spiega il presidente de Tilla – una norma palesemente contraria alla Costituzione. Abbiamo, inoltre manifestato consenso alla soppressione della norma, attualmente in vigore, relativa alla formulazione dei motivi del ricorso (at. 366 bis), poiché fonte di estrema incertezza. Abbiamo, infine, ribadito la richiesta avanzata dal Congresso forense di Bologna di prevedere termini perentori tanto per gli avvocati quanto per i giudici e di escludere dal processo ogni forma di testimonianza cartacea».
Più in generale, l’Oua ha manifestato apprezzamento per le proposte già avanzate dal ministro sulla semplificazione dei riti e per l’accelerazione dei processi, a partire da un deciso sostegno all’informatizzazione.
«Sono pendenti più di cinque milioni di processi civili - ha sottolineato de Tilla - cresce sempre di più la esasperazione di chi promuove un’azione civile. La gravità della situazione impone un coraggioso intervento di riorganizzazione che, chiudendo la fallimentare stagione della riforma a costo zero, deve incidere non solo sulle regole processuali, ma anche sulle risorse umane, professionali, finanziarie, tecnologiche. Nella sua relazione al Parlamento il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha ribadito che l’obiettivo principale è quello di ridare con urgenza dignità alla giustizia civile, individuando le opportune soluzioni per eliminare il gigantesco macigno dei procedimenti arretrati per poi avviarsi ad un regime di ragionevole durata che non può più attendere oltre. Non possiamo non essere d’accordo».
De Tilla e Giorgino hanno inoltre ribadito la contrarietà dell’avvocatura alla soppressione dei tribunali minori, che rappresentano dei veri e propri presidi di giustizia sul territorio, e rilanciato la proposta di riconoscere in modo esplicito l’avvocatura come soggetto costituzionale.
Infine, è stato chiesto al ministro di proseguire nel percorso di riforma della legge che regola la professione forense, prevedendo come primo atto l’abrogazione della legge Bersani.
Roma, 25 febbraio 2009

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