lunedì, marzo 09, 2009

INTERROGAZIONE DEL SEN. COSSIGA SU ACCORDO BANKITALIA-PROCURA MILANO.


Roma, 9 mar. (Adnkronos) - Il senatore a vita Francesco Cossiga ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro dell'Interno, al ministro della Giustizia e al ministro delle Finanze e dell'Economia sull'accordo tra la banca d'Italia e la procura di Milano per destinare tre funzionari della banca d'Italia al pool per i reati economico-finanziari della procura milanese.
Il presidente emerito chiede di "sapere se essi ritengano conforme alle disposizioni dell'ordinamento giudiziario, del codice di procedura penale, dell'ordinamento e dei compiti e delle funzioni della polizia giudiziaria e della polizia di sicurezza, dello statuto della banca d'Italia e di quelle che riservano all'agenzia per le informazioni e per la sicurezza esterna (AISE) e all'agenzia per le informazioni e per la sicurezza interna (AISI) l'azione di intelligence e di counterintelligence, rispettivamente fuori del territorio dello Stato ed entro detto territorio, il fatto che con un accordo tra il procuratore della Repubblica di Milano e il governatore della banca d'Italia, tre funzionari di quest'ultima, gia' appartenenti al disciolto Ufficio italiano dei cambi (UIC), sono stati permanentemente addetti a quella procura e in particolare al pool per i reati economico-finanziari in essa costituito sotto la direzione del procuratore aggiunto della Repubblica dott. Greco e la cui competenza copre il principale centro delle attivita' finanziarie ed economiche del Paese e di fatto l'intero territorio dello Stato".
"In tal modo la procura della Repubblica di Milano e' in grado di acquisire, al di fuori delle procedure previste dal codice di procedura penale, notizie, informazioni e dati relativi a persone fisiche e ad imprese, anche non aventi alcuna rilevanza penale, acquisiti dalla banca d'Italia nella sua funzione di vigilanza sul credito e risparmio, costituendo cosi' l'interfaccia attiva dell' imponente database esistente presso l'ex-banca centrale, e che con il che, anche a motivo dei collegamenti che la banca d'Italia ha con le altre istituzioni dei Paesi dell'Unione europea e in particolare dell'eurozone, che espletano compiti in materia di vigilanza e di tutela del credito e del risparmio, ponendo in atto una vera e propria attivita' di intelligence e di counterintelligence con la conseguente realizzazione di una imponente schedatura globale'', si legge sempre nell'interrogazione.

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