martedì, maggio 12, 2009

CNF: resoconto dell’incontro del Presidente Alpa con tutti i Presidenti dei COA.


Roma 9/5/2009. Ammontano a circa 400mila euro le risorse finora raccolte con il conto corrente attivato dall’Unione dei Consigli dell’Ordine abruzzesi (presso Bnl di Pescara codice Iban IT36F0100515400000000000153), al quale ha partecipato con un proprio contributo il Consiglio nazionale forense.
Ora si tratta di definire l’impiego di queste risorse secondo le più stringenti necessità dei colleghi aquilani. Della destinazione di tali fondi, che si sommano a quelli stanziati dalla Cassa forense e ad altri fondi raccolti delle associazioni forensi, e che probabilmente verranno dedicati alla costruzione di uno stabile ad hoc che accolga esclusivamente il Coa aquilano e alcuni studi legali, si è parlato oggi nel corso dell’assemblea dei presidenti dei consigli dell’Ordine convocato a Roma dal Consiglio nazionale forense.
L’assemblea ha accolto con commozione il presidente del Consiglio dell’Ordine de L’Aquila Antonello Carbonara, il quale ha chiesto di mantenere alta l’attenzione e la solidarietà dei colleghi sulla drammatica situazione abruzzese.
Carbonara ha invitato i colleghi a dare anche un contributo di idee e un supporto costante, contributo e supporto che il presidente del Cnf Guido Alpa e il consigliere tesoriere Lucio Del Paggio hanno garantito.
“Vogliamo assicurare che superata l’ondata di commozione il nostro apporto non verrà a mancare”, hanno dichiarato i vertici del Cnf.
E come prima testimonianza hanno fissato per il 29 maggio una seduta itinerante a L’Aquila.
Il Cnf, oltre al contributo economico erogato (pari a 180mila euro), ha fornito ai consiglieri dell’Ordine aquilano, nella immediatezza dell’evento, computer portatili con accesso a Internet, telefoni cellulari e ha ottenuto la disponibilità di primarie case editrici giuridiche per la fornitura di codici commentati, monografie e di accessi gratuiti alle banche dati giuridiche, da mettere a disposizione dei colleghi aquilani.
L’assemblea è stata l’occasione per affrontare alcuni temi che riguardano la categoria, a partire dalla riforma dell’ordinamento forense.
Sul punto, il presidente Alpa ha riferito l’ intenzione della commissione giustizia del senato di approvare il testo in sede deliberante già prima dell’estate e ha dato conto degli aspetti maggiormente problematici, tra cui quello dell’efficacia del titolo abilitativo alla professione ai fini della prima iscrizione all’albo, che la riforma limita ai cinque anni.
L’assemblea ha ribadito l’intenzione di monitorare con attenzione la questione riguardante le tariffe, la cui reintroduzione nei minimi suscita qualche perplessità negli ambienti politici.
Negli interventi è stato ribadito come il decreto Bersani abbia favorito la grande committenza piuttosto che i piccoli consumatori.
Il presidente Alpa ha ricordato il lavoro che il Cnf sta conducendo per una semplificazione delle tariffe, al fine di per garantirne immediatezza e trasparenza, in linea con la direttiva comunitaria cosiddetta Servizi che dovrà esser recepita entro dicembre.
Per quanto riguarda la riforma del processo civile, contenuta nel collegato alla manovra e attualmente all’esame del Senato per l’ultima lettura (AS 1082-B), il presidente del Cnf ha richiamato l’attenzione sulla delega in materia di mediazione e conciliazione, invitando i presidenti dell’Ordine a predisporre le necessaria istruttoria per essere pronti nel momento in cui il governo metterà a punto la relativa disciplina.
Sulle modifiche al filtro per i ricorsi in Cassazione, Alpa ha manifestato le permanenti perplessità pur dando atto dell’opportunità delle modifiche votate alla Camera.
Sul tema della incompatibilità dei magistrati che svolgono le loro funzioni nelle sedi dove propri familiari esercitano la professione, il presidente del Cnf ha sensibilizzato i presidenti sulla opportunità di inviare al Csm, anche tramite lo stesso Cnf, le opportune segnalazioni.
L’assemblea ha anche affrontato, manifestando notevoli perplessità, il tema del disegno di legge AC 2364, già approvato dal senato, che disciplina la procedura per risolvere il sovra-indebitamento dei privati e degli imprenditori che si trovano al di sotto della soglia di fallibilità.
“Il provvedimento, tra le altre cose, si pone in contrasto con la direttive comunitaria sul credito al consumo”, ha specificato Alpa.

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