venerdì, ottobre 16, 2009

GIUSTIZIA: BERLUSCONI,ora la rivoluzione!


(AGI) - Sofia, 16 ott. - "Una rivoluzione" la chiama Silvio Berlusconi, "prendere il toro con le corna". E' la 'grande riforma' che ha in mente il Cavaliere.
"Una riforma della Costituzione", perche' la riforma del processo penale che giace in Senato "non e' sufficiente" e a questo punto "vale la pena" consultare anche gli elettori.
Giustizia, si cambia: "rivisitando" la Carta e "ricorrendo" nel caso anche al popolo, al referendum. Il presidente del Consiglio conclude cosi' la sua visita a Sofia. Ragionamenti sulla "magistratura politicizzata", su organismi come la Consulta che "annullano le decisioni del Parlamento".
Osservazioni sul fatto che da quando non c'e' piu' l'immunita' per i parlamentari sono i giudici "a decidere chi deve governare".
E allora basta: "Io – ripete il Cavaliere - vengo considerano come un nemico, non ci sto, sono fermamente convinto a cambiare le cose".
E' chiaro, nei rilievi del presidente del Consiglio, che la goccia che ha fatto traboccare il vaso e' stata il responso della Corte sul 'Lodo Alfano'. "Praticamente ha detto ai pm rossi di Milano: 'riaprite la caccia all'uomo'".
E l'uomo Berlusconi e' costretto a lavorare per l'Italia e la sera a vedere i suoi avvocati per preparare le udienze per "accuse risibili" portate avanti solo "per recare fastidio" al capo del governo. Non ci sta il Cavaliere a questa giustizia che mette ancora sul banco degli accusati un cittadino ritenuto innocente in primo grado.
E' il "non ci sto" di scalfariana memoria, pronunciato in modo categorico, convinto di avere l'appoggio anche degli alleati.
Berlusconi poi torna con la mente a quella visita a Sofia nel 2002 quando attacco' "l'uso criminoso" della tv pubblica. "Sono stato male interpretato", e' la sua versione di quello che e' passata alla storia come 'l'editto bulgaro'.

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