martedì, ottobre 13, 2009

OUA: I SETTE PUNTI IRRINUNCIABILI PER LA RIFORMA FORENSE.


COMUNICATO STAMPA DELL’O.U.A

È INTOLLERABILE UN ALBO CON 230 MILA AVVOCATI.SÌ AL NUMERO CHIUSO ALL’UNIVERSITÀ.

Nessun cedimento sulle tariffe minime. Sì al divieto di patto quota lite e all’esclusività di consulenza legale, no alle società di capitale o con soci di capitale.

Maurizio de Tilla, presidente Oua: «La riforma deve raccogliere le proposte condivise di tutta l’avvocatura, senza colpi di mano e cedimenti, una “riformicchia” è un pericolo da scongiurare. Il testo unificato già in discussione al Senato deve recepire e mantenere alcuni punti irrinunciabili. La novità è la nostra richiesta di inserire il numero chiuso all’università e un accesso programmato di 4mila avvocati l’anno alle scuole di formazione forense. E comunque serve maggiore rigore all’accesso, chiediamo l’entrata in vigore immediata delle nuove regole. Per l’iscrizione all’albo deve essere necessario il limite massimo di 50 anni d’età e la validità del certificato di abilitazione entro i cinque anni. Chiediamo, inoltre, che ci sia continuità ed effettività nell’esercizio dell’attività e l’applicazione dei criteri stabiliti dalla Cassa forense.Infine – ha concluso de Tilla – bisogna ristabilire l’inderogabilità dei minimi tariffari, ripristinare il divieto di patto quota-lite, prevedere l’esclusività della consulenza legale e non cedere sulle società di capitale e con soci di solo capitale. La riforma è una necessità per la categoria e per il Paese, ma non deve essere snaturata da ingerenze esterne, a partire quelle dell’antitrust, bisogna guardare all’Europa e in linea con le molte direttive sul tema varare una legge, che gli avvocati aspettano da molti, troppi, anni».

I SETTE PUNTI IRRINUNCIABILI DELL’OUA:
1. Inderogabilità dei minimi tariffari.
2. Ripristinare il divieto di patto quota-lite.
3. Prevedere l’esclusività della consulenza legale.
4. No alle società di capitale e con soci di solo capitale.
5. Introdurre il numero chiuso all’università e un accesso programmato di 4mila avvocati l’anno alle scuole di formazione forense.
6. Maggiore rigore all’accesso. Entrata in vigore delle nuove regole. Limite di 50 anni d’età e la validità del certificato di abilitazione di cinque anni.
7. Continuità ed effettività nell’esercizio dell’attività e l’applicazione dei criteri stabiliti dalla Cassa forense
Roma, 13 ottobre 2009

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