domenica, febbraio 07, 2010

Angelino Alfano:"Berlusconi non si sottrarrà alla giustizia".


ANSA – “Berlusconi non si sottrarrà alla giustizia né sottrarrà tempo al governo”. Ad assicurarlo è il ministro della Giustizia Angelino Alfano. “Berlusconi vorrebbe andare in tribunale sempre - ha detto il Guardasigilli oggi ospite di Lucia Annunziata in tv alla trasmissione In mezz'ora - ma il tribunale è un luogo dove si studiano i processi e dove ci si difende dalle accuse studiando le carte. Lui avrebbe studiato i faldoni e sottratto tempo al governo”.
“Ecco dunque il perché di un provvedimento che interrompe i processi del premier. Ma Berlusconi -ha assicurato Alfano - non si sottrarrà ai processi: quando avrà finito di governare si farà processare dai tribunali italiani”.
Non solo. Sempre in tema di giustizia e riforme, il ministro ha voluto sottolineare che la legge sul legittimo impedimento, recentemente approvata dalla Camera, “non è una legge ad personam in favore del presidente del Consiglio, né pone Silvio Berlusconi al riparo dalla giustizia”.
“Il bivio - ha aggiunto il Guardasigilli - è tra il dovere del presidente del Consiglio di governare e il diritto di difendersi dai processi: basti pensare che Berlusconi avrebbe presto dovuto affrontare 23 udienze in 65 giorni. Ma non è al riparo della giustizia, perché sarà giudicato quando avrà finito di governare”.
Il governo, ha spiegato il titolare della Giustizia, sta lavorando sia all'immunità che al Lodo Alfano bis.
“Stiamo studiando l'approdo migliore. Non siamo dell'idea di improvvisare una soluzione” ha detto il ministro, aggiungendo che il'esecutivo è alla ricerca di una soluzione condivisa.
“L'espressione immunità - ha voluto poi sottolineare Alfano - è diventata un sinonimo di illegalità. Questa equazione va smontata”.
Quanto al processo breve, esso, secondo il Guardasigilli, non è su un binario morto come sostenuto dal presidente della Camera Gianfranco Fini.
“Il processo breve non ha nessuna urgenza di essere approvato, però - ha spiegato Alfano in tv- abbiamo intenzione di mantenere saldo il principio che i cittadini debbano sapere il momento in cui si è condannati o dichiarati innocenti”.
Dal Guardasigilli anche un monito ai giudici: “Devono avere un atteggiamento parco e sobrio”, non devono mostrare “una tendenza politica, altrimenti fanno danno alla giurisdizione alla quale fanno parte”. “I magistrati devono apparire terzi”- ha aggiunto il ministro- “ci sono invece magistrati che dichiarano da ogni dove”.

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