mercoledì, febbraio 10, 2010

La ’sfida’ di Livia Pomodoro: a Milano processi in un anno.


Roma (Apcom) - Ridurre “al massimo ad un anno” la durata dei procedimenti, sia penali che civili.
E’ la “sfida” che si è data la presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, che ieri ne ha parlato davanti alla commissione Giustizia della Camera impegnata nell’indagine avviata nell’ambito dell’esame del ddl sul ‘processo breve’.
“Già ora mediamente i processi a Milano si concludono entro due anni, due anni e mezzo”, ha detto al termine della sua audizione, riferendo che, ad esempio nel campo del civile, nel capoluogo lombardo ci sono “6.900 procedimenti pendenti” a fronte dei “79 mila di Napoli”.
L’abbattimento ulteriore dei tempi, ha spiegato, è legato al successo di molti progetti già in campo, soprattutto quelli di informatizzazione degli uffici: come i decreti ingiuntivi e le notifiche telematiche che sono una realtà “per i 6.500 avvocati che usano questo strumento”, e che peraltro generano risparmi di milioni di euro.
Nessun riferimento diretto ai provvedimenti all’esame del Parlamento, dal legittimo impedimento al ‘processo breve’.
“Il principio del processo breve - si è limitata a rispondere ai giornalisti Pomodoro - è un’esigenza giustizia per i cittadini che riguarda tutta l’Italia”.

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