sabato, maggio 01, 2010

Riforma ordinamento forense: intervista al Sen. Giuseppe Valentino, relatore del provvedimento.


Senatore, l'opposizione chiede il ritorno in Commissione del provvedimento. Questo soprattutto dopo l'approvazione di un suo emendamento. Pensa che sia possibile un rinvio del ddl?
"Chiariamo subito che l'emendamento della minoranza che è stato votato non influisce assolutamente sulla norma. In pratica possiamo dire che non è accaduto nulla. Detto questo è evidente che il numero degli emendamenti è rilevante, però se ogni qual volta per questo si dovesse ritornare in commissione il Parlamento allora lavorerebbe quasi mai. La verità è che, secondo me, tutti gli emendamenti o per lo meno la gran parte sono di dettaglio e non incidono sul merito della norma, che è frutto di una larga condivisione. Inoltre tutte le aree dell'avvocatura hanno dato il loro pieno consenso al provvedimento. Il mio augurio è che si possa andare avanti nell'esame di tutti gli emendamenti, che saranno considerati con la massima attenzione. Alla fine molti, come sempre accade, finiranno per essere giudicati come meramente strumentali, mentre altri meriteranno una riflessione attenta".
Non crede che la richiesta di rinvio sia legata a ragioni politiche, piuttosto che tecniche?
"Credo che sia così, perchè dal punto di vista tecnico non vedo la ragione delle osservazioni che vengono mosse. Evidentemente siamo in presenza di un atteggiamento sopravvenuto dato che non si era mostrato nel corso della lunga trattazione nella fase di commissione. In pratica è emerso un atteggiamento diverso, non collaborativo anche se la riforma forense non può essere considerata nè un tema di destra nè di sinistra. Si tratta di una legge che deve organizzare meglio le attività degli avvocati, in maniera aderente alle esigenze più sentite ed avvertibili, così come ci è stato chiesto. E la categoria ha dimostrato di apprezzare il lavoro fatto, allorquando il testo licenziato dalla commissione è stato sottoposto anche alla loro valutazione ed alla loro osservazione".
Come spiega, allora, questa retromarcia?
"Non voglio esprimere giudizi che possano creare disagio alla trattazione di questo tema specifico. Diciamo che non è un momento di grande collaborazione tra maggioranza ed opposizione, nonostante il presidente del Consiglio abbia invitato i membri dell'opposizione a riflettere insieme su temi importanti, sui nuovi assetti che si intendono costituire. Quindi non so se debbo far rientrare questo atteggiamento, che francamente non comprendo, nel clima generale che si è creato. Voglio sperare che non sia così, proprio perchè la peculiarità della legge che stiamo discutendo impone che vi sia un'attenzione di tutti e che vi sia un apporto generale alla stesura del testo. E che questo possa essere il migliore possibile".

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