mercoledì, ottobre 27, 2010

Giustizia come spettacolo: nota di protesta dell’UCPI.


(ANSA) - Accertare le ''responsabilita''' della ''barbarie'' che ''si è consumata in queste ore con la diffusione in audio degli interrogatori resi dagli indagati di Avetrana''.
La richiesta viene dall'Unione delle Camere penali che in una nota denuncia ''la violazione ormai sistematica delle più elementari regole dello Stato di diritto'' e ''invita tutti a riassumere compostezza umana e professionale, a cominciare dalle parti processuali per finire con gli organi d'informazione'', visto che ''le indagini per un delitto non sono equiparabili ad una partita di calcio, se non altro poiché coinvolgono la libertà e la dignità degli esseri umani''. Ce n'e' anche per gli avvocati delle parti ''ben poco allenati al dovere di riservatezza''.
''La spettacolarizzazione della giustizia ha travolto un principio cardine del processo: quello della segretezza delle indagini, che è funzionale alla serenità delle stesse- lamenta l'Ucpi- Mentre i torpedoni scaricano frotte di turisti sulla scena del delitto come allo stadio, i media trasmettono il processo minuto per minuto attraverso la pubblicazione vietata di delicati atti del processo, e non ci si fa mancare neppure l'accompagnamento di canoniche interviste, viene da dire a "bordo campo", di avvocati difensori ben poco allenati al dovere di riservatezza e persino al segreto professionale''.

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