giovedì, maggio 19, 2011

Lettera aperta dell'ANF all'Avv. Prof. Guido Alpa.


LETTERA APERTA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE

Egr. Prof.
Avv. Guido Alpa
Presidente del Consiglio Naz. Forense
Via del Governo Vecchio, 3
ROMA




Caro Presidente, caro Guido,
ricevo dalla Tua segreteria l’invito, a tua firma, rivolto ad ANF e alle altre Associazioni Forensi maggiormente rappresentative in ambito congressuale, a partecipare, unitamente all’Organismo Unitario dell’Avvocatura, ad un incontro che si terrà oggi, 19 maggio, presso la sede amministrativa del CNF, in via del Governo Vecchio, n.3, dopo i lavori del Comitato Organizzatore del XXXI Congresso Nazionale Forense.
Dovremmo, secondo quanto leggo, trattare di "Valutazione e proposte in materia di mediazione e sul contenimento dell'arretrato civile" nonche' del "Contributo dell'Avvocatura nella risoluzione dei problemi della Giustizia".
Leggo poi sul sito del CNF una circolare (Circ.12-C-2011) indirizzata ai Presidenti dei Consigli dell’Ordine, con la quale gli stessi vengono invitati ad una riunione che avrà lo stesso ordine del giorno, ma convocata per sabato 21 maggio , dalle ore 9,30 alle ore 14,00.
Non è la prima volta che , dopo il Congresso di Genova, il Consiglio Nazionale Forense sceglie di convocare separatamente Ordini e Associazioni (e' avvenuto, ricorderai certamente, quando sono state prima ricevute le Associazioni specialistiche e poi convocati gli Ordini per esaminare con il CNF il Regolamento sulle specializzazioni bocciato dal Congresso Nazionale.
Allora, ANF e AIGA non rientrarono nel novero dei fortunati, non e' ancora ben chiaro il perche' ....).
In quella occasione ANF scelse, responsabilmente e nonostante le perplessita', di non sollevare obiezioni, al fine di evitare polemiche sempre poco gradevoli, anche perché, ingenuamente, ritenne che le singolari modalita' di convocazione (da una parte gli Ordini e dall'altra le Associazioni) fossero dovute a difficoltà logistiche contingenti.
Con la convocazione di oggi, però, dobbiamo tutti, e non solo ANF, prendere atto che non di difficolta' logistiche si tratta, bensi' di una precisa scelta "politica" che, mi duole molto constatarlo, va nella direzione, peraltro già imboccata, della inevitabile frattura tra le varie anime - istituzionale, politica ed associativa - dell'avvocatura.
Il che, evidentemente e clamorosamente, contraddice i ripetuti appelli all'unita', da Te tanto spesso rivolti a tutti e da tutti sempre considerati, a volte a prezzo di notevoli sacrifici, con il rispetto che meritavano.
D'obbligo, dunque, a questo punto, alcune considerazioni.
Alle quali non potranno, ovviamente, che seguire alcune conseguenze.
L'unita, e' evidente, non può che riguardare alcuni essenziali contenuti che interessano l'avvocatura nel suo complesso, essendo naturale che ognuno dei protagonisti del mondo forense svolga poi, in via autonoma, il ruolo e la funzione che gli sono propri (ANF, ad esempio, e' associazione generalista di matrice sindacale).
Il momento di sintesi delle numerose specificità e' rappresentato dal Congresso Nazionale, governato da uno Statuto approvato da tutti, occasione nella quale gli avvocati, rappresentati dai delegati democraticamente eletti nelle assemblee circondariali, si riuniscono per discutere e per determinare, unitariamente, le linee politiche e di indirizzo generale alle quali chiedono che le loro rappresentanze - politica, istituzionale ed associativa – si riportino nella successiva attività.
Il Congresso e', dunque, un momento di confronto altamente democratico e il senso di successivi, eventuali incontri e consultazioni e' esattamente quello di rinnovare lo spirito congressuale , per potersi presentare all'esterno con una voce il piu' possibile unitaria.
Ora, e' evidente che non e' questo l’obbiettivo che il Consiglio Nazionale Forense, da Te presieduto, persegue, quanto meno da Genova in avanti.
Lo dicono i fatti.
E’ un fatto che il CNF, disattendendo la volontà del Congresso, non abbia ritenuto di dare il giusto seguito alla mozione che lo invitava a ritirare il regolamento sulle specializzazioni troppo precipitosamente approvato.
E’ un fatto che il CNF non abbia partecipato alle manifestazioni di protesta indette dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura in esecuzione di una mozione congressuale approvata all’unanimità , che indicava alcune irrinunciabili modifiche necessarie per la legge sulla conciliazione obbligatoria.
E’ un fatto che il CNF incontri separatamente il Ministro, accompagnato da uno sparuto drappello di Presidenti di Consigli dell’Ordine, pare convergendo su soluzioni assolutamente insufficienti che, oggettivamente, indeboliscono la forte battaglia che gli avvocati italiani stanno conducendo a tutela dei diritti del cittadino e per la salvaguardia dello stato di diritto. Soluzioni che, inoltre, favorirebbero presso l’opinione pubblica una immagine negativa della categoria.
E’ un fatto che il CNF convochi separatamente Ordini e Associazioni, quasi che gli uni e gli altri non abbiano la medesima dignità, essendo peraltro solo le seconde, alle quali gli avvocati aderiscono su base volontaria, le uniche davvero legittimate a rappresentare interessi e rivendicazioni.
Non vado oltre, anche se avrei ancora molto da dire, per non tediare ne’ Te e ne’ gli altri che hanno avuto la pazienza di leggermi sino a questo punto.
La logica, obbligata, conseguenza delle scelte del CNF è innanzi tutto la salvaguardia della dignità della nostra Associazione, ragion per cui Ti comunico che ANF non partecipera’ alla riunione indetta per il 19 maggio, ne’ ad altre riunioni che , in applicazione dell’antichissimo principio del “divide et impera”, vorrai ancora convocare.
Nel contempo chiedo a Te di riconoscere, con l’onestà intellettuale che da sempre Ti contraddistingue, l’inopportunità di quanto il CNF è andato decidendo negli ultimi mesi e di trarne, anche per quanto riguarda Te direttamente, ogni relativa conseguenza.
Infine, poiché evidentemente si è aperta una fase nuova nei rapporti all’interno dell’avvocatura, mi limito, per il momento, a considerare che i tempi sono maturi per la convocazione di un Congresso Straordinario che metta, una volta per tutte, in un senso o nell’altro, la parola fine all’annosa questione della rappresentanza.
Con l’affetto di sempre.
Ester Perifano
Segretario Generale ANF

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