sabato, ottobre 29, 2011

Le circoscrizioni e il ruolo del Cnf.


Desidero fare alcune precisazioni a proposito dell'articolo a firma di Gabriele Ventura pubblicato sul giornale ItaliaOggi del 27 ottobre scorso con il titolo «Circoscrizioni romanocentriche. Per l'Avvocatura solo il presidente dell'Ordine della Capitale».
L'articolista muove da un presupposto inesatto e cioè che il Cnf non sia stato invitato a partecipare al gruppo di lavoro istituito presso l'ufficio legislativo del ministero della giustizia, deducendone l'emarginazione dell'Avvocatura.
Le cose non sono andate così.
Il Cnf ha istituito un gruppo di lavoro per raccogliere innanzitutto i dati relativi al funzionamento dei tribunali, e ha richiesto agli Ordini tutte le informazioni utili perché la problematica complessa deve essere verificata alla luce di dati fondati, certi, affidabili.
Poiché l'unica fonte di questi dati sono le Corti d'appello, i dati sono poi aggregati e analizzati dagli uffici ministeriali, occorre poter fare le verifiche a tutte queste operazioni.
Per poter verificare questi dati, prima ancora di argomentarne l'utilizzazione ai fini delle decisioni da assumere, il Cnf ha ritenuto di costruire le sue proprie fonti, al fine di effettuare un raffronto con i dati per così dire ufficiali. Pertanto ha inoltrato una richiesta formale al ministero.
Il Cnf ha ritenuto di non aderire alla richiesta del ministero di partecipazione al gruppo di lavoro, perché prima deve completare le proprie ricerche, poi confrontarle con gli Ordini, e poi prepararsi a un confronto serrato e serio con il gruppo ministeriale.
La raccolta di dati è operazione parallela rispetto alla elaborazione dei criteri con cui affrontare la problematica: vi sono infatti sedi distaccate in cui il lavoro smaltito è assai pesante, vi sono sedi di tribunale che sono oberate perché la pianta organica non è mai stata completata, vi sono uffici che possono apparire poco efficienti perché non sono dotati di apparecchiature sufficienti e adeguate, di strumenti e di sussidi utili allo svolgimento del lavoro, di personale amministrativo adatto per quantità e qualità alla produzione dei servizi necessari.
E vi sono altri criteri che si debbono prendere in considerazione prima di proporre una riformulazione della geografia giudiziaria.
Il Cnf attende quindi di conoscere le metodologie impiegate dal ministero, ma nel frattempo sta predisponendo le proprie informazioni per poterle assoggettare a controllo critico.
Mi corre l'obbligo di precisare anche che il ministero ha fatto al Cnf la richiesta di nomina di un avvocato avente sede in Roma, poiché al gruppo di lavoro non sono assegnati fondi per il rimborso delle spese di missione.
Il Cnf ha quindi trasmesso la richiesta all'Ordine degli avvocati di Roma. Implicando con la partecipazione al gruppo di lavoro dispendio di tempo e di energie, la risposta non poteva che essere istituzionale.
Quanto all'Associazione degli ordini minori, avuta notizia della sua aspettativa a partecipare al gruppo, si è chiesto al ministero di assecondarla. E così è stato.
Il ministero ha comunicato che l'Associazione sarebbe stata udita ogni volta che lo richiedesse, potendo anche alternarsi all'avvocato designato dall' Ordine di Roma, secondo i loro accordi interni ai quali il ministero si sarebbe rimesso.


Lettera di Guido Alpa (Presidente del Consiglio nazionale forense) al quotidiano "Italia Oggi".

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