mercoledì, novembre 23, 2011

Danno biologico, Palazzo Spada: sì a tabella unica ma con coefficienti corretti.


Consiglio di Stato , parere 17.11.2011 n° 4209

La tabella unica nazionale sul danno biologico risponde all'esigenza ordinamentale di parità di trattamento in situazioni analoghe, ma su di essa grava un rischio assai probabile: la disapplicazione da parte del giudice civile.

E' quanto scrive il Consiglio di Stato, nel Parere n. 4209 del 17 novembre scorso, in merito allo schema di DPR recante "Nuova tabella delle menomazioni all’integrità psicofisica comprese fra dieci e cento punti di invalidità", approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 agosto 2011.

I coefficienti non rispettano i criteri normativi. Secondo Palazzo Spada, infatti, i moltiplicatori della tabella dovrebbero crescere in maniera più che proporzionale rispetto all’aumento dei punti di invalidità, come stabilito dall’art. 138, comma 2, lett. c) del Codice delle assicurazioni (D.lgs. n. 209/2005). Da qui la possibile disapplicazione della tabella da parte dei giudici.

L'applicazione della tabella ai soli sinistri stradali, inoltre, determina un'altra conseguenza distorsiva: analoghe lesioni verrebbero ad ottenere differenti trattamenti risarcitori, a seconda del solo fatto che l'evento sia avvenuta nell’ambito della circolazione stradale o meno.

La tabella unica ha un futuro più che mai incerto: da una parte, la Camera, lo scorso 24 ottobre, ha approvato una mozione che impegna il Governo a ritirare il provvedimento; dall'altra, nel frattempo a Palazzo Chigi si è insediato un nuovo esecutivo.

(Altalex, 22 novembre 2011)

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