mercoledì, marzo 28, 2012

CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: riforma forense e referendum contro la mediazione.


Sono 15 mozioni conclusive approvate dal Congresso nazionale straordinario forense di Milano che ha visto oltre 2200 partecipanti, con oltre 1200 delegati, provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di 165 Ordini degli avvocati e delle associazioni forensi.
L’avvocatura presenterà una richiesta di revisione della proposta di legge di riforma della professione forense all’esame del Parlamento.
Le altre mozioni hanno riguardato tutte le altre questioni sensibili: dalle riforme sulla giustizia al tirocinio dei praticanti.
È stata approvata la mozione che prevede la promozione di un referendum popolare abrogativo della obbligatorietà della mediazione; quella sulla geografia giudiziaria; quella sull’istituzione del tribunale delle imprese, ritenuta incostituzionale e socialmente iniqua; sulle tariffe il Congresso ha stabilito di perseguire la reintroduzione delle tariffe e dei minimi inderogabili, di sanzionare con la nullità l’accordo su un compenso manifestamente inadeguato alla prestazione e prevederne un illecito deontologico, così come per il preventivo di massima; sulle società di avvocato la decisione è stata quella di chiederne l’abrogazione secca; altre mozioni hanno riguardato tirocinio (effettivo e con equo compenso), giustizia tributaria, giustizia amministrativa.
La proposta di revisione della proposta di legge di riforma della professione forense all’esame del Parlamento pur tenendo conto dei recenti interventi legislativi tra Manovre e Cresci-Italia, ribadirà la specificità dell’avvocatura e la sua funzione costituzionale di tutela dei diritti dei cittadini.
Dall’assise dell’avvocatura è arrivato un netto rifiuto ai progetti governativi di “liberalizzazione” della professione, attuati con regolamenti ministeriali sottratti al controllo del parlamento. Il Congresso dunque ha dato mandato ai vertici dell’avvocatura a sostenere la proposta di legge già approvata dal Senato e oggi all’esame della commissione giustizia della camera e di lavorare ad alcune sue modifiche tenendo conto delle novità legislative intervenute da agosto ad oggi. Tutto dovrà essere fatto il prima possibile.
Da subito, dunque, le varie componenti istituzionali e associative dei legali riprenderanno il cantiere della riforma che dovrà essere attuata, ha stabilito con fermezza il Congresso, con legge ordinaria.
“Dal Congresso viene un forte invito all’unità in un momento in cui l’avvocatura deve fronteggiare la iniziative governative che con l’uso ideologico del diritto comunitario e del’emergenza economica pretenderebbero di mortificare la funzione dell’avvocatura, asservendola a una logica mercantile. L’avvocatura coralmente a detto no: i diritti non sono merce”, ha commentato il vicepresidente del Cnf, Ubaldo Perfetti.

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