venerdì, luglio 20, 2012

GIUSTIZIA: L’OUA IN COMMISSIONE AL SENATO AVANZA PROPOSTE ALTERNATIVE.

(AGENPARL) - Roma, 19 lug - Una delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, composta dagli avvocati Roberto Pozzobon, Filippo Marciante, Lucio Chimento, Marco Delucchi Baroni e Giovanni Priotto, è stata ascoltata oggi in Commissione Giustizia del Senato, presieduta dal Sen. Filippo Berselli, sulla revisione della geografia giudiziaria.
L’Oua ha consegnato un documento che evidenza le critiche al Governo per la decisione di chiudere oltre 1000 uffici giudiziari, contraddicendo oltretutto anche quanto stabilito nella delega, nonché andando incontro a evidenti profili di incostituzionalità. Avanzato un pacchetto di proposte alternative.
Alla fine dell’audizione, l'Oua ha ribadito «la disponibilità al dialogo dell’avvocatura, fino ad ora rifiutato da parte del Governo» e a trovare soluzioni alternative per una revisione delle circoscrizioni giudiziarie adeguate alle esigenze del territorio e al principio della "giustizia di prossimità".
Andando al merito della schema di delega all’esame del Parlamento, l’Oua ha sottolineato come la «distribuzione degli Uffici Giudiziari sul territorio sia di fondamentale importanza nel rapporto giustizia, territorio, cittadino, e che questa non può essere attuata solo in termini di produttività aziendale. Oltretutto, la Giustizia pur in presenza di congiunture particolari, rimane un bisogno primario della collettività (come sanità e scuola) e come tale, i suoi costi devono considerarsi come socialmente utili e doverosamente riassorbibili».
«I cittadini, i sindaci, e non solo gli avvocati – aggiunge - non possono condividere l’impostazione e le conclusioni di questa revisione della Geografia Giudiziaria, perché essenzialmente finalizzate alla soppressione e non a una reale ridistribuzione territoriale. Nel determinare, infatti, i criteri per la riorganizzazione degli uffici giudiziari, la delega aveva individuato, quale parametro prioritario, quello della ridefinizione territoriale. Un aspetto da segnalare è che i principi oggettivi e omogenei previsti nella Delega non risultano appieno valorizzati: si pensi al mancato riconoscimento, ai fini del mantenimento del presidio, del tasso di criminalità, dell’estensione territoriale e della presenza di infrastrutture giudiziarie già pronte per la consegna e per le quali si sono addirittura sostenute spese superiori al paventato risparmio. Per esempio, i casi eclatanti di Chiavari, Castrovillari e Bassano del Grappa. Tali criteri, in quanto oggettivi ed omogenei, escludono di poter considerare sopprimibili i 37 Tribunali indicati solo per non aver raggiunto uno dei parametri indicati nella relazione del Gruppo di studio, oltretutto, per quanto riguarda numero dei magistrati e abitanti non espressamente indicati nella delega».
«Questo intervento legislativo – ribadisce l’Oua – è una nuova misura penalizzante per i cittadini e per il loro diritto all’accesso alla giustizia. Sia dal punto di vista dell’efficienza giudiziaria sia del contenimento delle spese, il taglio di gran parte degli Uffici è controproducente e andrà a incidere negativamente sul funzionamento della macchina giudiziaria e, di conseguenza, sul rapporto con i cittadini».

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