giovedì, novembre 22, 2012

Alpa: avvocati colpiti dal Governo. De Tilla: 140mila toghe allo stremo!

Il 31esimo congresso dell'avvocatura, è iniziato questa mattina al teatro Petruzzelli di Bari davanti a 2mila delegati sotto il segno della difesa a tutto campo della professione e della presa di distanza dalla politica. Durissima la relazione del presidente del Cnf, Guido Alpa, che ha preso la parola dopo i fischi che a più riprese avevano interrotto il saluto del vicepresidente della Camera, Antonio Leone, avvocato.
Secondo Alpa l'avvocatura tra tutte le professioni è stata la più colpita dai provvedimenti per il rilancio del Paese, «nella remunerazione e nella dignità. I parametri sono particolarmente punitivi oltreché irrazionali - ha aggiunto Alpa - per questo abbiamo impugnato il regolamento e non abbiamo partecipato alle riunioni indette con l'apparente proposito di modificarli, visto che nessun affidamento può dare chi preferisce prima colpire e poi fingere di tendere la mano, e procedere con l'approvazione di regolamenti di natura secondaria piuttosto che attendere l'approvazione in Parlamento di una riforma organica,e studiare cavilli dilatori per ritardare i lavori dei parlamentari».
Alpa ha poi aggiunto che «occorre recuperare la dignità degli avvocati: non si possono più tollerare previsioni legislative o regolamentari che presuppongono la malafede degli avvocati, né le regole processuali che hanno un chiaro intento punitivo del difensore o del cliente, non si possono tollerare le riforme processuali che pongono nell'incertezza norme volte alla difesa dei cittadini e a garantirne l'accesso alla giustizia».
Il Cnf, in sostanza, ha preso le distanze dall'ipotesi di modifiche al decreto parametri proposta ieri dal ministero della Giustizia alle organizzazioni professionali.
Maurizio De Tilla presidente dell'Oua, nella sua relazione a braccio ha insistito sulla bocciatura della mediconciliazione da parte della Consulta. «I gruppi economici - ha detto De Tilla - hanno investito 600 milioni per la mediconciliazione. Noi abbiamo fatto una battaglia contro i poteri forti e non sappiamo chi è stato con noi e chi contro, anche nel nostro interno. Noi però abbiamo vinto davanti alla Corte Costituzionale perché non c'è in Europa questa obbligatorietà della conciliazione, perché l'Europa dice che la scelta della conciliazione non può avere nessuna influenza sul processo successivo. I giudici non hanno fatto nulla per noi, nella nostra battaglia, tanto è vero che il Tribunale di Siena ha condannato una parte e un avvocato che non avevano fatto la mediazione. Questa decisione di fa ridere».
Il presidente dell'Oua è poi passato alla fase due dell'azione dell sindacato delle toghe, la difesa della giutizia di prossimità: «Da una parte hanno fatto il Tribunale delle imprese, la giustizia delle società, dall'altra lasciano la giustizia dei poveri limitandone anche l'accesso con la conciliazione obbligatoria. Se demolisco la piccola giustizia sul territorio, abolisco distretti che hanno primati di produttività. Vedi il caso di Ariano Irpino, ma la battaglia dell'avvocatura deve essere complessiva per salvare tutti i piccoli tribunali. La giustizia è come la sanità, deve essere garantita sul territorio. I diritti dei cittadini non sono commerciabili, la giustizia di prossimità non è commercialbile».
Albero Bagnoli, presidente di Cassa Forense, ha sottolineato che nonostante la grave crisi economica e della categoria, la previdenza forense - che la scorsa settimana ha superato lo stresstest della riforma Fornero - può esibire ancora numeri positivi e soprattutto la certezza di stabilità per il prossimo cinquantennio. «Abbiamo ottenuto un avanzo di esercizio di circa 550 milioni di euro, con un patrimonio complessivo che ha superato 5 miliardi di euro - ha detto Bagnoli - Attraverso un'oculata e prudenziale politica di investimenti finanziari, che comunque esclude nel modo più assoluto titoli tossici, strutturati e derivati, abbiamo contenuto gli effetti negativi dell'andamento generale dei mercati, attestandoci su un rendimento della gestione mobiliare al 3,2%».
Il presidente di Cassa Forense ha poi annunciato il varo di «un fondo immobiliare d'investimento, denominato Fondo Cicerone, abbiamo già avviato la selezione della SGR che dovrà gestirlo».
Il presidente dell'Organizzazione unitaria dell'avvocatura, Maurizio De Tilla, a margine del suo intervento al 31esimo Congresso in corso a Bari, ha detto che «la situazione della professione è drammatica: ci sono 140 mila avvocati allo stremo (tra i 230mila iscritti all'Albo), colpiti dalla crisi, ma soprattutto dalle riforme finto liberalizzatrici del governo, dal fisco sempre più insostenibile e dalla campagna di delegittimazione della professione. Dobbiamo ribellarci a questo stato di cose, anche se dobbiamo riconoscere una nostra parte di responsabilità nell'aver ampliato troppo i confini numerici della categoria».

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