giovedì, gennaio 17, 2013

Oua preoccupata per la revisione dell'organico dei giudici.

GIUSTIZIA, L’OUA PREOCCUPATA PER LA PROPOSTA DI REVISIONE DELLA PIANTA ORGANICA DEI GIUDICI: DIVERSI TRIBUNALI E PROCURE A RISCHIO PARALISI A PARTIRE DA REALTÀ COMPLESSE COME QUELLA DI PALERMO DOVE SALTEREBBERO 13 MAGISTRATI GIUDICANTI E 12 PUBBLICI MINISTERI NICOLA MARINO, PRESIDENTE OUA: “SE LA PROPOSTA RIMANESSE INVARIATA RISCHIAMO D’ASSISTERE A UN ULTERIORE COLPO AL BUON FUNZIONAMENTO DELLA GIUSTIZIA DOPO LA SCIAGURATA E INCOSTITUZIONALE DECAPITAZIONE DI 1000 UFFICI GIUDIZIARI. CHIEDIAMO AL MINISTERO DI APRIRE UN CONFRONTO CON GIUDICI E AVVOCATI SU QUESTO NODO PER TROVARE SOLUZIONI ADEGUATE MA ANCHE PER CORREGGERE, LA PREVISTA E IRRAZIONALE REVISIONE DELLA GEOGRAFIA DI TRIBUNALI E PROCURE, SOSPENDENDO INTANTO IL PROVVEDIMENTO”
 Molti dubbi, perplessità e talvolta in alcuni casi netta contrarietà è stata espressa dall'Organismo Unitario dell’Avvocatura-OUA sulla bozza di proposta sulla revisione dell'organico dei giudici proposta dal ministero di Giustizia e che sta circolando in queste ore.
Per l’Oua questo provvedimento, se confermato, rischia di creare ulteriore confusione e in taluni casi potrebbe costituire un nuovo e grave attacco al sistema giustizia, penalizzando il già difficoltoso funzionamento di molti tribunali italiani e rallentando (in alcuni casi, bloccando) l'attività giudiziaria: un fenomeno increscioso già oggetto di diversi richiami da parte dell’Unione Europea.
Per Nicola Marino, presidente Oua: «Dopo il danno della soppressione, oltretutto incostituzionale, di decine di Tribunali, di tutte le Sezioni Distaccate (e di oltre 600 sedi dei giudici di pace), circa mille uffici giudiziari, si aggiunge ora la beffa di una revisione delle attuali piante organiche che lascia perplessi. Desta preoccupazione, per fare un esempio, tagliare 13 giudici e 12 pm in un Tribunale come quello di Palermo, dove si lavora già con una carenza di organico. Ciò è inaccettabile per la tenuta dell'intero sistema giustizia, che è sempre più a rischio paralisi. Chiediamo che si apra un confronto con l’avvocatura e con la magistratura e che si sospenda l’entrata in vigore del provvedimento di revisione della geografia giudiziaria».

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