venerdì, gennaio 25, 2013

RIFORMA FORENSE, OUA: NECESSARIO DIALOGO CON TUTTA L‘AVVOCATURA PER REDAZIONE CONDIVISA DEI REGOLAMENTI ATTUATIVI.

NICOLA MARINO, PRESIDENTE OUA: “Eppur si muove, siamo lieti che la riforma finalmente possa entrare in vigore, anche se la piena attuazione è ancora lontana. L’Oua, auspicando un dialogo che coinvolga tutta l’avvocatura, seguirà la definizione dei regolamenti attuativi, tenendo ben presenti le mozioni approvate dal recente Congresso Forense in cui si chiedevano precise modifiche”.
TRAI PUNTI CRITICI: I PARAMETRI, LA TUTELA DEI GIOVANI, L'ECCESSIVO NUMERO DI AVVOCATI E LA RIFORMA DELL'ACCESSO UNIVERSITARIO CON IL NUMERO PROGRAMMATO.
Dialogo, condivisione e rispetto delle decisioni del Congresso Forense. Con queste linee guida l’Organismo Unitario dell’Avvocatura valuterà l'effettiva entrata in vigore della riforma professionale e seguirà con attenzione la definizione dei numerosi regolamenti attuativi previsti dalla nuova legge forense. Di oggi, intanto, la prima, attesa, circolare esplicativa del Cnf.
Per Nicola Marino, presidente Oua: “Eppur si muove. E anche se la riforma è ben lungi dall’essere compiuta, siamo lieti che la situazione si sia sbloccata e che sia giunta anche la prima circolare esplicativa del Cnf. Certo occorrerà continuare a dare vigile impulso a questo iter, non solo per darvi compiuta attuazione, ma anche allo scopo di porre rimedio ad alcuni errori, storture, anomalie che, come ha sancito anche il recente Congresso Forense di Bari, rischiano di compromettere l'esito da tutti auspicato”.
 “Pur apprezzando che, dopo circa 70 anni, sia stata varata la necessariamente migliorabile legge professionale - aggiunge Marino - registriamo, assieme alla costante modifica in senso peggiorativo del sistema di quantificazione dei compensi professionali, come dimostra anche l’ultimo parere del Consiglio di Stato (18 gennaio) che censura la proposta concordata a dicembre con il Ministero di Giustizia, mettendo in discussione, tra gli altri aspetti, l’accordo sulla quantificazione delle spese forfettarie. Urgono, perciò, una maggiore e più consona considerazione dell’attività forense in sede di definizione dei parametri e di liquidazione giudiziale (la gestione degli Studi è pari a quella di piccole aziende) e l’adozione di interventi a tutela dei giovani, che vanno sostenuti per affrontare un mercato oggi poco capace di assorbirli: gli avvocati sono oltre 230mila. Tra le proposte da mettere in campo una effettiva programmazione del numero in sede di accesso all’Università e mettendo a disposizione una migliore formazione e competenze specifiche orientate al diverso panorama (sovranazionale) in cui si muoverà il giurista del futuro”.
 “Su tutti questi nodi strategici per la professione forense – conclude Marino - (e ne abbiamo citato solo alcuni) promettiamo, assieme ad una vigile attenzione, una aperta disponibilità al dialogo con tutte le componenti dell'avvocatura ai fini della ricerca di soluzioni condivise che consentano auspicabili modifiche della nuova legge professionale”.

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