mercoledì, maggio 22, 2013

Taglio dei tribunali: tutti d'accordo per il rinvio, probabile la proroga di un anno.

 
ROMA - «Qui c'è accordo unanime, anche dei Cinque stelle. D'altronde tutti mi conoscono per essere un uomo di mediazione...».
 Francesco Nitto Palma, presidente della Commissione Giustizia del Senato certifica quanto ormai anche ciechi e sordi avevano capito, e cioè il rinvio della nuova geografia giudiziaria. Lo vuole l'unanimità delle forze parlamentari, le stesse che dicevano di volere la riforma ma che subito dopo averla approvata hanno cominciato a contestare le scelte attuative del governo Monti.
È bastato aprire ieri la discussione generale sul provvedimento di proroga di un anno per capire che tutti vogliono il rinvio. Palma azzarda una previsione: «Il voto potrebbe arrivare già la prossima settimana».
Quanto alla diversa posizione del governo, spiega che «c'è spazio per correzioni che non siano campanilistiche ma condivise e il rinvio consentirà di aprire un dibattito costruttivo con il governo». Secondo Palma, a cui risale la paternità della riforma quand'era guardasigilli, non si pongono neanche problemi di copertura finanziaria per il fatto che, con il rinvio, alcune sedi da chiudere rimarranno aperte per un altro anno.
«I decreti prevedevano due anni di tempo per procedere alla chiusura», taglia corto. Del resto, oltre a Pdl, Pd, e M5S persino Scelta civica di Monti è favorevole alla proroga, sia pure di sei mesi.
 Con buona pace di quanto aveva detto Cancellieri: «Le riforme non possono avere un punto di nuovo inizio a ogni cambio di legislatura». «Ci vuole il coraggio della continuità». «Il differimento dell'entrata in vigore correrebbe fortemente il rischio di essere mal interpretato e di generare un negativo effetto di disorientamento».

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