sabato, ottobre 12, 2013

Cittadella Giudiziaria: il COA di Salerno denuncia la confusione e la disorganizzazione degli spazi giudiziari.

CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO 
L'Ordine Forense Salernitano, nel corso della seduta consiliare del 17 settembre 2013, ha deliberato di informare la cittadinanza, di rappresentare ai Magistrati, al personale di cancelleria ed ausiliari, di denunciare ai Colleghi la situazione drammatica creata dagli ultimi provvedimenti legislativi, aggravati, a Salerno, dagli inadempimenti e ritardi del Ministero della Giustizia e della Amministrazione Comunale, dalla mancanza di spazi giudiziari e dalla previsione di assegnazione di quelli della ancora erigenda Cittadella Giudiziaria, che, si dice, dovrebbero essere consegnati nel giro dei prossimi mesi.
L'attuale situazione del futuro complesso edilizio giudiziale, oggi più di ieri, non lascia tranquilla la Avvocatura Salernitana, che ha sempre denunciato letargie e ritardi, e che deve constatare, con sempre maggiore preoccupazione, con quanta superficialità la Amministrazione Comunale di Salerno e per essa l'Ufficio Tecnico ed il R.U.P. da una parte, ed il Ministero della Giustizia dall'altro, stanno affrontando e gestendo il problema, anche alla luce dell'epocale stravolgimento della geografia giudiziaria su scala nazionale che penalizza maggiormente quelle realtà strutturali che non hanno subito alcun adeguamento, da oltre 80 anni, come quella salernitana.
I tempi previsti per la consegna dell' intera opera, commissionata circa venti anni orsono, sono diventati inimmaginabili in quanto ogni impegno assunto è stato sempre o smentito o ritardato.
Si consideri che neanche per settembre e dicembre 2013, come assicurato nel corso della riunione della commissione di manutenzione del 22 febbraio 2013, ribadito nella raccomandata del 18 aprile 2013 (prot. 70087) del Comune di Salerno a firma del Sindaco, ed ancora nella delibera del 23 aprile 2013, saranno completati i primi tre plessi che avrebbero dato la possibilità di affrontare l'ultima "geniale invenzione legislativa" di accorpamento delle sezioni distaccate di tribunale, prima rese colpevolmente inefficienti con tagli alle spese, mancata copertura di posti in organico, normative sempre più astruse e farraginose.
L' Avvocatura, sin da quando ha constatato (nell' ottobre 2010) che il progetto originario non sarebbe stato completato, si sta battendo affinché lo spostamento, necessariamente parziale, anziché effettuarsi per gradi di giurisdizione, che vedrebbe il primo grado (civile, lavoro e penale) nei nuovi spazi, mentre il secondo grado (civile, lavoro e penale) rimarrebbe nella attuale posizione, venga, invece, effettuato per settori omogenei trasferendo nella nuova sede tutto il settore penale, primo e secondo grado, Procura della Repubblica e Procura generale, lasciando, invece, nella vecchia sede tutto il civile ed il lavoro di primo e secondo grado, esecuzioni mobiliari ed immobiliare, fallimentare ed ufficiali giudiziari.
L'Ordine degli Avvocati è infatti ben consapevole dei risvolti economici e temporali che caratterizzerebbero il trasferimento (sia pure temporaneo e provvisorio) dell'intero Settore Penale o di tutto il Settore Civile nelle tre palazzine la cui consegna è slittata a febbraio del 2014 (delibera della Commissione di Manutenzione del 6 settembre 2013), così come però è altrettanto convinto che se dovessero necessitare ancora diversi anni per disporre degli altri tre edifici, la soluzione del trasferimento per settori omogenei, per quanto onerosa, non consente di prevedere alternative altrettanto razionali e convincenti.
Nel corso della commissione di manutenzione del sei settembre 2013, l' Avvocatura Salernitana ha formulato, concretamente, la proposta, corredata da un primo approccio tecnico graficamente e sinteticamente schematizzato dall'ing. Antonio Zampoli, delle sole superfici che necessiterebbero per il trasferimento dell'intero settore penale, cui ha fatto riscontro, finalmente, da parte del Presidente del Tribunale, la proposta di un'analoga verifica anche per il solo settore civile ed a cui la commissione di manutenzione pare abbia aderito mostrando di cominciare a rendersi conto della insostenibilità della situazione.
Il risultato ottenuto dall'ing. Zampoli, ha però, in tal ultima ipotesi, evidenziato maggiori problematicità per dare concreto seguito di una soluzione di tal genere, perché, trasferendo l'intero settore civile non verrebbe impegnata una significativa estensione degli edifici B e C, incluse le già sostanzialmente esistenti otto aule penali al primo livello dell'edifico C, e ciò in violazione del principio di attualizzazione in materia di opere pubbliche.
La proposta dei Presidenti, della Corte di Appello e del Tribunale, di voler rispettare pedissequamente l'originaria assegnazione degli spazi come prevista nell' originario progetto articolato su sei edifici, va pertanto necessariamente filtrata alla luce di quanto sopra in quanto lo smembramento e frazionamento della attività di difesa andrà a colpire sempre più il cittadino-utente già penalizzato da improvvidi e soprattutto inutili provvedimenti dettati da idee tese al risparmio economico e che si stanno traducendo in un aggravio ed ulteriore sfruttamento di chi lavora nell'interesse della collettività e della Giustizia.
In ogni caso è impensabile il trasferimento proposto dal Presidente della Corte di Appello e del Presidente del Tribunale in due soli piani dell'edificio B, peraltro scollegati tra di loro, delle sezioni esecuzione immobiliare e fallimentare, mentre si trascinano i lavori di completamento degli altri piani.
La proposta della Avvocatura più volte e strenuamente formulata, prevede, invece, il trasferimento completo di uno dei due settori (penale e, in subordine, civile) per poi adattare i già esistenti vecchi edifici per l'altro settore.
Tanto evidenziato,
 si invita 
il Comune di Salerno a chiarire documentalmente: 1) l'attuale situazione della cittadella; 2) termini definitivi per le prime consegne ed individuazione esatta degli spazi che possano qualificarsi come immediatamente funzionali allo scopo cui sarebbero destinati; 3) come saranno superate le prevedibili commistioni con il cantiere ancora in opera; 4) i tempi previsti per la consegna dell'intera opera;
 si invita altresì 
il Presidente della Corte di Appello di Salerno, nella qualità di Presidente della Commissione di Manutenzione, a dichiarare e chiarire pubblicamente, entro il 15 ottobre p.v., quanto da Lui sostenuto e chiesto agli altri componenti della Commissione stessa ed ossia: in che modo dovrebbero essere utilizzati gli spazi, in attesa del non prevedibile completamento dell'intero progetto, negli edifici B e C.
In ogni caso,
 si auspica
l'immediato trasferimento dei Capi degli Uffici nelle nuove strutture, allorquando saranno messe a disposizione, per meglio dirigere ed organizzare i nuovi spazi ed il servizio giustizia che da troppo tempo è inadempiente rispetto alle aspettative della cittadinanza.
Dal Palazzo di Giustizia, dieci ottobre 2013

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