lunedì, gennaio 27, 2014

ANNO GIUDIZIARIO: L’OUA IN TUTTA ITALIA MANIFESTA PER UNA GIUSTIZIA CHE TUTELI I DIRITTI DI TUTTI E NON I PRIVILEGI DI POCHI.

A CAGLIARI, INSIEME ALLE ALTRE ISTITUZIONI, GLI ORDINI E LE ASSOCIAZIONI FORENSI, LETTO UN DURO DOCUMENTO DI PROTESTA E DI PROPOSTA DINANZI AL MINISTRO CANCELLIERI.
ALLA FINE DELL’INTERVENTO IL PRESIDENTE OUA, NICOLA MARINO È USCITO DALLA SALA.
 Nelle sedi dei 26 Distretti di Corte di Appello, dove si sono tenute le cerimonie di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, i delegati dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, d’accordo con i presidenti degli Ordini Forensi locali e delle associazioni, hanno espresso la totale contrarietà della categoria ai diversi provvedimenti che hanno interessato la giurisdizione negli ultimi anni.
Una bocciatura dei diversi provvedimenti realizzati e in essere sul processo civile, sul penale, sulla situazione carceraria, sulla geografia giudiziaria.
Letto un documento (di seguito) di proposte e di osservazioni critiche e consegnato un video di protesta realizzato dall’Oua (si può richiedere presso gli uffici Oua). Le iniziative proseguiranno nei prossimi giorni con assemblee a livello locale e culmineranno il 18-20 febbraio con l’astensione dalle udienze e con una manifestazione nazionale a Roma (il 20).
A Cagliari, dinanzi al ministro Cancellieri, il presidente dell’Oua, Nicola Marino, alla fine dell’intervento è uscito dalla sala per testimoniare il forte disagio della categoria, di fronte anche alla mancata volontà di dialogo del Guardasigilli e alle continue polemiche alimentate dal ministro Cancellieri: «L’Avvocatura – ha sottolineato - pur offesa e misconosciuta, non si arrende e continuerà a combattere affinché la Giustizia non sia più umiliata»; Marino si dichiara, quindi, disponibile al confronto, «purché in condizioni di rispetto e considerazione sul proprio ruolo e funzione costituzionale e in situazione di parità sostanziale con gli altri protagonisti del processo», ma anche pronto a dare, «il proprio contributo per la realizzazione di un “Servizio Giustizia” degno di questo nome».
«L’Oua - continua – ha anche avanzato decine di proposte per far funzionare la giurisdizione, ma la disattenzione dei nostri interlocutori è quantomeno allarmante. Per dare solo alcuni spunti: chiediamo che le risorse che produce il settore giustizia, che sono ingenti, siano utilizzate per il miglioramento del servizio. Che si intervenga affinché Magistrati e personale di cancelleria siano di numero adeguato alle necessità, ricorrendo ai rilevanti incassi che realizza con il contributo unificato (aumentato esponenzialmente in questi anni), alla notevole imposta di registro che incassa sui provvedimenti e a tutti gli altri proventi che riscuote grazie alla gestione del processo civile, oggi dirottati verso altri Ministeri. Ma anche che si eserciti uno stretto controllo sulla produttività, qualità ed efficacia dell’attività svolta dagli uffici giudiziari e dagli stessi magistrati. Infine, che si smetta di adottare provvedimenti di mera “deterrenza” (filtri alle impugnazioni, sanzioni patrimoniali agli avvocati per le cause ritenute temerarie, ostacoli vari all’accesso, ecc..) che colpiscono solo i cittadini». «Sul civile, a titolo esemplificativo, ecco anche alcune proposte – spiega il presidente Oua -. Se lo Stato intende rinunciare alla gestione della giurisdizione, lo dica chiaramente, l’avvocatura, nell’esercizio della propria funzione costituzionale e sociale, è pronta a soddisfare la “domanda” di giustizia, attraverso seri strumenti di risoluzione alternativa delle controversie (negoziazione assistita, camere arbitrali presso gli ordini forensi, incentivazione, anche fiscale, del ricorso alla procedura arbitrale... – vedi documento di seguito)».
«Quanto alla Giustizia penale – aggiunge – cito solo alcuni spunti (in forma più estesa nel documento di seguito): sono gravi gli ultimi provvedimenti che hanno determinato uno svilimento in termini economici della figura del difensore d'ufficio e, quindi, la riduzione di tutela per i non abbienti. Sollecitiamo la revisione delle condotte realmente necessitanti della applicazione della sanzione penale, favorendo misure alternative della detenzione. Auspichiamo l'applicazione dell'istituto della messa alla prova anche agli imputati maggiorenni, vista la positiva esperienza nel processo a carico dei minori. È necessario dare attuazione delle direttive europee tendenti alla diminuzione nel massimo delle ipotesi e della durata della custodia cautelare. Infine: eventuali provvedimenti di amnistia ed indulto devono essere accompagnati – per evitarne l’inefficacia - da una seria riforma globale del sistema delle pene e dell'allocazione delle stesse». «Pollice verso – ribadisce poi il presidente Oua – per quanto riguarda la pseudo revisione della geografia giudiziaria e sul decreto correttivo approvato ieri. Non serve a nulla, non tampona gli sprechi e crea problemi ai cittadini che vedono i loro processi subire ulteriori rinvii».
«A Cagliari abbiamo dato prova di grande unità – conclude Marino – erano presenti i vertici dell’avvocatura politica, istituzionale e associativa. Ma anche in altre realtà, gli avvocati hanno mandato un messaggio univoco: la giustizia ha bisogno di vere riforme, non di interventi spot. Insieme vinceremo questa battaglia, unendo le forze e mostrandoci compatti. Al ministro oggi ho ribadito, vista la situazione, l’assenza di elementi nuovi e di gesti concreti (ieri si è persa un’altra occasione con il decreto correttivo sulla geografia giudiziaria), la mia indisponibilità a incontrarla il prossimo 28 gennaio e confermato l’astensione dalle udienze il 18-20 febbraio».

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