lunedì, febbraio 03, 2014

PREVIDENZA AVVOCATI, APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO DEI CONTRIBUTI DI CASSA FORENSE: MAGGIORE FLESSIBILITÀ IN ENTRATA PER TUTELARE I PROFESSIONISTI IN DIFFICOLTÀ E GARANTIRE LA SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA.

 
COMUNICATO STAMPA 
Nunzio Luciano, presidente della Cassa forense: “Il nuovo regolamento è frutto di un lavoro di concertazione tra le varie componenti dell’Avvocatura e offre a tutti i professionisti, indipendentemente dal reddito, la speranza di un presente lavorativo e di un degno futuro previdenziale”.
Contribuzione minima dimezzata con possibilità di integrare i propri versamenti nell’arco dei primi otto anni di iscrizione alla Cassa, retrodatazione sino a tre anni per chi si iscrive oggi all’Ente di previdenza, nessun limite di età per beneficiare di quanto previsto dalle nuove norme.
Sono questi i punti salienti del Regolamento dei Contributi che disciplinerà l'ingresso di 50 mila legali nella Cassa forense così come previsto dalla legge professionale, un testo deliberato venerdì sera dal Comitato dei Delegati dell'Ente di previdenza e che ora sarà trasmesso ai Ministeri Vigilanti per la necessaria approvazione.
“Siamo soddisfatti di aver approvato il regolamento entro i termini previsti dalla legge e rispettando le aspettative di migliaia di avvocati che ci chiedevano con urgenza risposte concrete - commenta il presidente dell’Ente previdenziale degli avvocati, Nunzio Luciano - il testo votato la settimana scorsa dal Comitato non è frutto esclusivamente del lavoro dei delegati della Cassa, ma nasce da mesi di confronto con le istituzioni e le associazioni forensi”.
Nel dettaglio, il nuovo regolamento prevede la possibilità di contributi minimi dimezzati, circa 700 euro all’anno nei primi 8 anni, per gli avvocati che da oggi la legge obbliga all'iscrizione alla Cassa. A fronte del dimezzamento della contribuzione annuale, verranno riconosciuti solo sei mesi di anzianità contributiva ai fini previdenziali, ciò per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema.
Al contrario di quanto avviene per l’Inps, però, la Cassa offre al professionista la possibilità di integrare quanto versato sino agli otto anni successivi all’iscrizione.
Cosa ancora più importante, le nuove norme si applicano a tutti gli avvocati senza limiti d’età, perché “è ormai evidente che la crisi dell’Avvocatura è intergenerazionale e colpisce i giovani come gli ultra-quarantenni”, precisa Luciano.
“Non potevamo permettere che il nuovo regolamento fosse una scure per espellere dalla professione migliaia di avvocati - prosegue il Presidente della Cassa forense - grazie alla flessibilità che lo contraddistingue, il regolamento offre ai professionisti in difficoltà una speranza per il presente e per il futuro. Ciò vale sia per i 50 mila che la nuova legge forense obbliga all’iscrizione alla Cassa sia per i 37 mila legali già iscritti ma che oggi non hanno redditi sufficienti per assolvere agli obblighi previdenziali”.
“Ci siamo impegnati affinché quanto richiesto dalla nuova legge professionale - conclude Luciano - diventasse realtà: aspettando il parere dei Ministeri competenti, possiamo dire che gli avvocati godono oggi di un’unica cittadinanza previdenziale, il che garantisce stessi diritti e doveri a tutti i professionisti, senza alcuna discriminazione legata al reddito”.
Roma, 3 febbraio 2014

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