martedì, agosto 05, 2014

Cassa Forense, la protesta scende in spiaggia: flash mob di avvocati nel Gargano.

Contro gli iniqui contributi obbligatori richiesti dalla Cassa Forense, la protesta degli avvocati sfocia in un “flash mob” in costume da bagno a Rodi Garganico. Per sensibilizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sugli iniqui contributi previdenziali obbligatori richiesti dalla Cassa Forense a tutti gli avvocati, compresi quelli più giovani e meno abbienti, la protesta scende in spiaggia.
A Ferragosto tutti coloro che potranno, e in primis gli avvocati presenti sul posto, si ritroveranno presso il lungomare di Rodi Garganico, tutti in costume uniti da una corda, come metafora della situazione causata dall’impossibilità per molti avvocati di far fronte ai costosi ed onerosi contributi previdenziali obbligatori richiesti dalla Cassa di previdenza forense a tutti i legali italiani, a seguito della nuova legge introdotta nel 2013.
Contributi che, per l’appunto, rischiano di “lasciare in mutande” o costume, che dir si voglia, decine di migliaia di avvocati.
Ideatore dell’originale forma di protesta è Eugenio Gargiulo, il 44enne legale foggiano, diventato popolare a livello nazionale per essere stato proclamato, dall’autorevole “Google Zeitgeist”, l’avvocato italiano “più cliccato sul web” (con circa 500.000 pagine web recensite a suo nome dal motore di ricerca Google) già resosi protagonista di altrettanto originali forme di protesta sempre per lo stesso motivo, come quando organizzò una manifestazione che vide alcuni avvocati incatenati dinanzi al Palazzo di Giustizia dauno.
“L’obiettivo che intendiamo perseguire con questo originale evento– spiega l’avv. Eugenio Gargiulo – è sensibilizzare l’opinione pubblica sul “tema caldo” dell’impossibilità per molti avvocati, soprattutto quelli più giovani, di poter affrontare serenamente la propria attività professionale, attualmente messa seriamente a rischio dall’assenza di lavoro e, adesso, anche dall’obbligo per tutti di versare onerosi contributi previdenziali. Non è in questo modo – conclude l’avv. Eugenio Gargiulo- che si risolvono i problemi legati alla disoccupazione giovanile. Vogliamo un intervento serio del Governo nel settore dell’avvocatura.

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