giovedì, ottobre 02, 2014

CONGRESSO FORENSE STRAORDINARIO??

L'ho già scritto parecchio tempo fa, ma oggi voglio rispolverare quella mia profezia: i blocchi che si volevano così compatti sulle proposte di modifica dell'Organismo politico a Venezia, si sono sfaldati o si stanno sfaldando.
Ci sono varie altre proposte organiche di modifica diverse e anche alternative a quelle - non consonanti peraltro - emerse dal Tavolo ex art. 39 coordinato dall'ottimo Saro Pizzino dell'OUA.
In una situazione come questa, chi pensava di poter fare un blitz in poco tempo (due ore risicate) venerdì pomeriggio, si è verosimilmente reso conto che il blitz non ha i numeri e che il tempo per una discussione vera e reale, con quel tanto di approfondimento e di riflessione che temi così complessi e rilevanti richiedono non c'è.
In più  il CNF pare disinteressato e l'UCPI e la sua nuova dirigenza, seppure fossero desiderosi di proseguire un dialogo per una nuova configurazione dell'organismo di rappresentanza previsto dalla Legge Professionale (dal quale rischierebbero altrimenti di restare fuori, con tutto ciò che ne consegue), ben difficilmente potrebbe "rientrare" sic et simpliciter dopo aver disertato le ultime riunioni del Tavolo e senza avere avuto il tempo di valutare nello specifico i diversi testi, ed eventualmente proporre propri emendamenti.
Non dimentichiamo che UCPI aveva già posto al tavolo delle precise richieste e che il Presidente Migliucci, nel suo programma elettorale, ribadisce alcuni punti e l'ambizione di una strutturazione federativa della rappresentanza, con riserva a UCPI sul tema penale.
Ecco quindi che, sempre come avevo già scritto, vengono anche meno le ragioni più nobili del tavolo, e cioè conseguire subito e per effetto delle modifiche il recupero pieno ed effettivo di tutte le forze dell'avvocatura (e UCPI lo è) e della leale collaborazione con il CNF, che per amore o per forza oggi deve accettare l'art. 39 (è legge) e ciò che ne consegue, anche se dice che gli è estraneo.
Se ne può desumere una soluzione già vista : la proposta di costituzione di una sorta di "Commissione Buccico" (come quella che venne costituita all'esito del Congresso di Firenze 2001), composta dai maggiorenti dell'avvocatura, che provi sulla base di tutte le proposte di modifica statutaria che saranno presentate e con il coinvolgimento dei vari soggetti, tra cui dovrebbero a rigor di logica esserci anche i proponenti delle mozioni, a preparare con maggior tempo a disposizione un Congresso Straordinario, da tenersi tra un annetto.
E nel frattempo cosa accadrebbe? L'ipotesi principe - invero un po' sfortunata nella storia (non ha di certo portato bene...), poco auspicabile e ancor meno desiderabile - è che qualcuno abbia l'ardire di proporre la prorogatio dell'OUA esistente.
Personalmente credo che, anche nel caso in cui passasse l'idea di indire un Congresso Straordinario, con la scusa (questa volta buona) di affrontare con tutto il tempo a disposizione i temi di merito che sono tanti e rilevanti, le elezioni per il rinnovo della composizione dell'OUA debbano venire regolarmente fatte e si debba insediare una nuova Assemblea e una nuova dirigenza.
Auspicherei, poi, che se davvero UCPI vuole continuare a percorrere la via del dialogo finalizzato al superamento di una distinzione storica, molti penalisti si candidassero a Venezia, nei rispettivi distretti, per comporre l'assemblea, potendo così nella pratica verificare il funzionamento e le potenzialità dello strumento, e magari anche venire eletti nella Giunta o a cariche ancor più apicali. Così anche per AIGA, ovviamente.
In tal modo il periodo intercorrente tra Venezia e il Congresso Straordinario non sarebbe più soltanto sopravvivenza di un organismo che molti (troppi) continuano strumentalmente a delegittimare, ma un vero banco di prova di capacità e volontà.

Avv. Michelina Grillo

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