domenica, ottobre 12, 2014

Congresso Venezia: l’analisi di Michelina Grillo.

 
Si è concluso il Congresso Forense. Va detto con chiarezza che certamente non c'è chi possa cantare vittoria al 100%, e che questo congresso e' comunque una pagina non bella nella travagliata storia dell'Avvocatura.
Credo però che gli inviti a mettere da parte egoismi e personalismi per conseguire finalmente quei risultati di unità che tutti a parole dicono di volere, andrebbero rivolti soprattutto ai Presidenti dei grossi ordini e delle Unioni.
Dovrebbero comprendere che una ristretta cerchia di persone non può pretendere di governare l'intera avvocatura senza sottoporsi ad un voto democratico.
E non mi si dica che hanno preso i voti per essere eletti al consiglio dell'ordine, perché' e' tutta un'altra cosa (... e i presidenti delle Unioni non hanno preso neppure quelli).
In quale foro sono state fatte assemblee degli iscritti che li hanno autorizzati a sottoscrivere la mozione Rosa o la mozione Vaccaro?
Quale regola democratica dice che o si va come voglio io o si cerca ogni modo possibile per cercare di delegittimare le posizioni altrui?
Finché ci sarà questa forma di arroganza, tipica anche di alcune associazioni, sarà ben difficile rinvenire quelle soluzioni condivise a cui molti di noi da molti anni aspirano!
E anche la condotta del CNF, che ufficialmente si è disinteressato del problema, ma ha manovrato sottobanco, come sempre, non è esente da responsabilità.
Credo, purtroppo, che non lo sia neppure la dirigenza OUA....che voleva ad ogni costo una proroghetta, pur non avendo neppure il coraggio di chiederla apertamente.
Vorrei che alla dirigenza dell'Avvocatura potessero dare i migliori, che non necessariamente coincidono con questo o quel presidente, o suo delegato, siano essi presidenti di ordini, di unioni o di associazioni.
Le quote riservate, o peggio le negoziazioni di bottega tra pochi, che si reputano i migliori, sono qualcosa che avvilisce. Noi, che ci proclamiamo difensori dei diritti e delle regole, siamo sempre prontissimi a fregarcene ed a cercare di piegarle ai nostri voleri....se solo garantiscono il mantenimento del "potere".
Ed è tutto questo che ci ha condotti sin qui, e i risultati pessimi sono sotto gli occhi di tutti. L'immagine dell'Avvocatura la si rovina in tanti modi, e l'arroganza e lo spregio delle ragioni degli altri e' uno dei modi migliori.
Avv. Michelina Grillo

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