lunedì, gennaio 26, 2015

Presidente Corte d'Appello di Salerno: «Tagli e soppressioni, Distretto traumatizzato dalla riforma».

Criticità e disservizi dell'amministrazione giudiziaria al centro della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. «Il nostro Distretto viene fuori dalla riforma della "geografia giudiziaria «in maniera traumatica».
A dirlo Matteo Casale, presidente della Corte di Appello di Salerno nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
«Il nostro distretto ha subìto - spiega - la decurtazione del territorio dell'ex tribunale di Sala Consilina in favore di quello di Lagonegro e, quindi, del distretto di Potenza e quindi ancora da una regione a un'altra. Sono state soppresse tutte le sezioni distaccate che sussistevano nel territorio distrettuale, e, mente Sapri seguiva le sorti del tribunale di Sala Consilina, quelle del tribunale di Salerno subivano una scissione: tre (Eboli, Montecorvino Rovella e Amalfi) venivano accorpate al tribunale di Salerno, due (Cava de' Tirreni e Mercato San Severino) accorpate a quello di Nocera Inferiore. Entrambi gli effetti della riforma - rimarca Casale - hanno comportato problematiche infinite dal momento che non erano stati predisposti rimedi che li potessero evitare».
Uno dei problemi più sentiti, secondo Casale, riguarda «il problema dell'organico dei magistrati e quello del personale amministrativo-giudiziario. Quanto all'organico dei magistrati, devo dire, con riferimento alla Corte di Appello di Salerno, che la coperta è ormai corta e che l'Ufficio ha bisogno almeno di altri tre consiglieri, uno per ciascun settore. Inoltre, è davvero grave che ad un anno di distanza, non si sia ancora provveduto alla copertura del posto vacante di Presidente della Corte di Assise di Appello, nonostante la relativa vacanza sia stata pubblicata nel marzo 2014».
In sintesi, «il dato complessivo e' comunque quello di un apparato in perenne affanno, con tempi di definizione dei procedimenti quasi sempre in aumento, per effetto di una serie di concause intimamente collegate tra loro, con risultati sempre più perversi. Mi auguro - conclude Casale - che ci sia una sempre maggiore attenzione ai problemi riguardanti il personale, in quanto le carenze attuali intaccano l'efficiente esercizio della giurisdizione».

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