sabato, febbraio 21, 2015

DDL CONCORRENZA, L’OUA SI RIVOLGE AL PREMIER RENZI: ROTTAMIAMO I “REGALI” ALLE ASSICURAZIONI SULLA RC AUTO, TUTELIAMO INNANZITUTTO I CITTADINI.

Forte preoccupazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura sui provvedimenti in materia di Rc auto e sulle professioni, anticipati dai mezzi di comunicazione, e che dovrebbero essere contenuti nella bozza di ddl sulla concorrenza all’ordine del giorno del Cdm di oggi. Per l’Oua con questi interventi c’è il rischio di un’esplosione del contenzioso.
Non solo: per la rappresentanza politica forense tutta la materia della responsabilità civile e tutte le modifiche sul processo civile debbono essere di competenza del ministero della Giustizia.
Per Mirella Casiello, presidente Oua, «le norme che incidono sulla responsabilità civile, non possono, e non devono, essere gestite dai tecnici del ministero dello sviluppo economico, rischiando così di neutralizzare gli effetti benefici della negoziazione assistita, con prevedibile esplosione del contenzioso.Tali interventi sul processo civile sembrano “dettati” dalle compagnie assicuratrici e sono privi di alcun confronto con gli operatori del diritto».
Per fare solo un esempio, è la denuncia dell'Oua, viene “resuscitata” la delega al governo per reintrodurre, per atto amministrativo, le tabelle per la liquidazione dei danni gravi (ex 138), cioè per ridurre i valori risarcitori determinati dalle tabelle di Milano che la Cassazione ha stabilito essere il livello della equità risarcitoria.
Una marcia indietro su un provvedimento odioso, già a suo tempo respinto dall’opinione pubblica, che danneggia le vittime degli incidenti.
L'Oua ritiene che le norme sul danno alla persona e sulla responsabilità civile debbano necessariamente vedere l’intervento del Ministero della Giustizia.
Molto si è già fatto per ridurre il contenzioso, anche mediante l’introduzione della negoziazione assistita quale condizione di proponibilità della domanda in RC auto e un simile confuso e sovrapposto intervento sulla materia, che ricalca pedissequamente l’art. 8 DL 145 Destinazione Italia, già bocciato dalla Commissione Giustizia della Camera e lasciato decadere, non è francamente ammissibile, quale che siano le logiche che lo abbiano ispirato.
«Infine - conclude Casiello - crediamo che analogo metodo si debba usare per gli ipotizzati interventi sulle professioni: divieto di patto quota lite e soci di capitale nelle società tra professionisti, stante la delicatezza e peculiarità delle materie, devono essere materie di esclusiva competenza del ministero di Giustizia. Ieri sera al Ministro Orlando abbiamo chiesto di proseguire sulla giusta strada del confronto con l’avvocatura, senza rischiare di deragliare dai binari delle riforme condivise a causa delle ingerenze di altri dicasteri».
Roma, 20 febbraio 2015

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